Inter in finale Champions: la paura mangia il cuore

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|Solo al fischio finale il Milan si risveglia dall'incubo di questa finale e si ritrova sconvolto da una nuova realtà: sembra improbabile che la disgrazia di Monaco resti senza conseguenze. Che ne sarà del tecnico Inzaghi?
A un certo punto, nel pieno del secondo tempo di questa disastrosa partita di calcio, si è potuta notare anche la paura di Francesco Acerbi. I solchi profondi che ornano il volto del trentaseienne erano diventati l'immagine della sua squadra in questa stagione: vecchia, ma tenace, combattiva, implacabile: così l'Inter aveva raggiunto la finale a Monaco. La resilienza è stata la carta vincente di questa squadra e nessuno l'ha rappresentata meglio di Acerbi. Era il giocatore più anziano in campo a Monaco, il capo di una difesa che, nonostante una certa incostanza, era una delle migliori d'Europa perché trovava sempre le risposte. Fino ad ora, a Monaco, nel momento più importante della stagione, aveva perso la capacità di compiere un atto eroico. Perché prima è crollata la difesa e poi il resto della squadra.
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