Scandalo sul marchio preferito di Putin: Loro Piana sotto amministrazione controllata

Il cappotto da 12.000 euro del presidente russo aveva già fatto notizia. Ora, sono state scoperte condizioni di lavoro devastanti presso i fornitori del marchio di lusso.
Il marchio di lusso italiano, noto come fiore all'occhiello del movimento "Quiet Luxury", aveva già fatto notizia nel 2022: durante il suo discorso allo stadio Luzhniki di Mosca, Vladimir Putin indossava un piumino Loro Piana.
Il pomo della discordia: il presidente russo aveva scelto un modello il cui prezzo all'epoca era equivalente a circa 12.000 euro, mentre tra il suo popolo dilagavano i disordini per le sanzioni internazionali. Una petizione, ampiamente diffusa sui social media, chiedeva che il marchio di lusso italiano prendesse nettamente le distanze da Putin.
Ora l'azienda sta di nuovo suscitando scalpore: Loro Piana e la sua casa madre LVMH pubblicizzano addirittura i più alti standard qualitativi, affermando, ad esempio, di utilizzare "materie prime uniche" che sono "tutte lavorate con la massima cura in Italia da alcuni degli artigiani più talentuosi del Paese". Ma questa non sembra essere tutta la verità.
Secondo una sentenza di 26 pagine emessa lunedì (14 luglio) da un tribunale di Milano, il marchio Loro Piana ha esternalizzato indirettamente la sua produzione a società di proprietà cinese accusate di sfruttamento.
Loro Piana ha "colpevolmente omesso" di controllare adeguatamente questi fornitori, agendo invece esclusivamente per massimizzare i profitti. Il tribunale ha ordinato che l'azienda a conduzione familiare Loro Piana fosse sottoposta a un anno di amministrazione controllata.
Ecco come nascono davvero i capi ultra costosi di Loro PianaIl processo è stato preceduto dall'arresto del proprietario di un'officina cinese nell'area di Milano: avrebbe picchiato un dipendente dopo che questi gli aveva chiesto il pagamento del suo stipendio arretrato, pari a circa 10.000 euro. Durante la successiva perquisizione, gli investigatori hanno scoperto uno stabilimento di produzione di giacche in cashmere Loro Piana, gestito da cinesi, delocalizzato in Italia.

Le condizioni sul posto sono spaventose. Secondo il rapporto della polizia, dieci lavoratori cinesi – cinque dei quali senza permesso di soggiorno – lavoravano 90 ore settimanali per soli quattro euro l'ora. A quanto pare, dormivano direttamente in fabbrica. Ulteriori indagini della polizia italiana hanno identificato un totale di 21 lavoratori di due società intermediarie e tre officine cinesi nell'area metropolitana di Milano, assunti senza regolare registrazione.
Secondo il tribunale, la proprietaria di una di queste società intermediarie ha dichiarato di aver prodotto negli ultimi anni circa 6.000-7.000 giacche all'anno per Loro Piana, al prezzo di soli 118 euro l'una: una giacca in cashmere della stessa griffe costa tra i 3.000 e i 5.000 euro.
Le autorità hanno inoltre annunciato di aver multato due delle fabbriche cinesi nell'area di Milano che hanno fornito a Lora Piana per un totale di 240.000 euro. Una terza fabbrica cinese sarebbe una cosiddetta cartiera priva di capacità produttiva propria.
Lo scandalo Loro Piana non è un caso isolato: secondo quanto riportato dai media, lo scorso anno la procura di Milano ha scoperto in Italia laboratori gestiti da cinesi con condizioni di lavoro precarie, nei quali si dice che venissero realizzati prodotti per Dior e Armani, tra gli altri.
Berliner-zeitung