L'autografo di Messi è costato caro: sospeso per sei mesi l'arbitro che ha chiesto la firma all'argentino

Mercoledì scorso, 19 febbraio, il messicano Marco Antonio 'Gato' Ortiz Nava (36 anni) ha arbitrato Sporting Kansas City-Inter Miami, la prima partita del primo turno della Concacaf Champions Cup. Gli ospiti hanno vinto (0-1), con un gol della loro grande stella, Leo Messi.

Dopo la partita, mentre i giocatori, ancora in campo, si ritiravano negli spogliatoi, l'arbitro si è avvicinato a Messi. E chiese la maglietta e un autografo. Secondo la sua versione, lo ha fatto "per un familiare con esigenze particolari".

La motivazione addotta da Ortiz non ha convinto la Confederazione calcistica del Nord, Centro America e Caraibi (Concacaf).

In una nota, la Concacaf ha affermato di essere a conoscenza "dell'interazione avvenuta tra l'arbitro Marco Antonio Ortiz Nava e il giocatore Lionel Messi subito dopo il fischio finale della partita".

A seguito di un'indagine, la Concacaf ha sanzionato l'arbitro con una sospensione di sei mesi. "Le azioni dell'arbitro non sono in linea con il Codice di condotta della Confederazione per gli ufficiali di gara e con le procedure richieste per tali richieste", ha affermato un portavoce.

A Ortiz è stato vietato qualsiasi tipo di attività internazionale, il che significa che non potrà arbitrare la Gold Cup che si terrà a metà anno; è stato addirittura sottolineato che la sua carriera arbitrale è a rischio. Sebbene la Lega messicana non abbia ancora rilasciato dichiarazioni, in linea di principio la sanzione non gli impedirebbe di continuare ad arbitrare nei tornei del suo paese.

Ortiz Nava esercita questa professione da 16 anni e, tra gli altri campionati internazionali, ha arbitrato partite dei Giochi Centroamericani e Caraibici del 2018, della Concacaf League del 2018 e del Mondiale Under-20 del 2023.