Iván Helguera racconta i suoi momenti più difficili al Real Madrid.
Iván Helguera era un difensore del Real Madrid a cavallo tra il 2000 e il 2010. Titolare indiscusso nelle due Champions League e nei tre titoli della Liga, giocò 346 partite e partecipò a una delle ere di maggior successo del club. Tuttavia, la sua partenza fu tutt'altro che gloriosa. Fu messo da parte senza una spiegazione chiara, ignorato dai tifosi del club e additato come bersaglio da figure del club che lo avevano sostenuto anni prima.
L'ex calciatore ha parlato di tutto questo nel podcast "Offsiders", che si concentra sulla presentazione del lato più umano del calcio. In uno degli ultimi episodi, Helguera ripercorre i suoi ultimi anni al Real Madrid, un periodo segnato da decisioni che, a suo dire, non avevano nulla a che fare con le sue prestazioni in campo.
Nel video, Helguera racconta come il suo rapporto con la dirigenza si sia improvvisamente deteriorato. Punta direttamente il dito contro Florentino Pérez e il direttore sportivo Predrag Mijatovic, per avergli tolto il numero e avergli reso la "vita impossibile" senza una spiegazione chiara.
Il giocatore, che aveva appena vinto la Liga e aveva ancora tre anni di contratto, si è improvvisamente ritrovato fuori dai giochi. Ha ricevuto offerte da Racing e Fenerbahçe, ma ha rifiutato di andarsene. Fabio Capello, appena nominato in panchina, lo ha escluso dal gruppo in allenamento. Racconta che, pur continuando ad allenarsi con la prima squadra, è stato mandato nella squadra riserve per piccole partite.
Tuttavia, con il passare delle partite, tutto cambiò. La squadra non stava funzionando a dovere e il suo profilo si adattava bene a quello di Cannavaro, che offriva solidità difensiva ma faticava di più nei passaggi. A poco a poco, riguadagnò spazio fino a concludere come sesto giocatore più utilizzato della stagione. Nonostante il successo della squadra, Helguera sostiene che la sua motivazione fosse più la rabbia che la fiducia, e che fosse emotivamente prosciugato.
Nemmeno le sue prestazioni gli hanno restituito lo status perduto. Spiega che il presidente non gli ha nemmeno parlato, e Capello ha ammesso che i suoi superiori gli avevano chiesto di non farlo giocare nemmeno in allenamento. A fine stagione, Mijatovic lo ha nuovamente informato che avrebbe perso il suo numero e sarebbe stato escluso dal progetto. Il Valencia ha mostrato interesse per ingaggiarlo, ma Helguera ha rifiutato l'offerta per evitare che si ripetesse la stessa situazione. Ha deciso di andarsene.
Nel podcast, parla anche del periodo dei Galácticos. Helguera ritiene che molti dei giocatori più idolatrati di quell'epoca abbiano ricevuto un riconoscimento sproporzionato rispetto al loro effettivo contributo alla squadra. Cita come esempio Morientes, che, a suo parere, è stato molto più decisivo di altri compagni di squadra più in vista.
Riguardo all'arrivo di Zidane, riconosce che è stato un punto di svolta personale. Quell'ingaggio ha portato Helguera a passare dal ruolo di centrocampista a quello di difensore. Crede di essere stato al suo apice in quel momento e che la mancanza di fiducia abbia avuto un impatto negativo. Zidane non ha avuto un ottimo primo anno, mentre riteneva che avrebbe potuto fare molto meglio in quel ruolo.
ABC.es