La crisi immobiliare in quattro grafici
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Madrid - CET
La crisi immobiliare ha colpito la Spagna e molti altri paesi dell'Unione Europea nell'ultimo decennio. L'origine di questa evenienza varia a seconda del partner comunitario di cui stiamo parlando in un dato momento, poiché ogni Stato ha le sue condizioni e un background specifico.
Nel caso della Spagna, i fattori che hanno portato all'attuale surriscaldamento del mercato immobiliare sono chiari. Da un lato, a causa del blocco delle costruzioni e degli investimenti seguito allo scoppio della bolla immobiliare, negli ultimi 15 anni in Spagna sono state costruite molte meno abitazioni rispetto ai precedenti, il che ha ridotto l'offerta e, di conseguenza, reso i prezzi molto più alti.
A questa situazione si aggiunge il fatto che, rispetto al poco costruito, la percentuale di alloggi tutelati continua a diminuire, passando dal rappresentare il 10% del patrimonio edilizio totale costruito alla fine del primo decennio del secolo, a un misero 3,2% nel 2020, secondo il Ministero dell'edilizia abitativa, cifra che oggi si stima addirittura inferiore. I numeri della Spagna impallidiscono se paragonati a quelli di altre economie europee, che hanno una percentuale di edilizia popolare che in alcuni casi si aggira intorno al 30%.
Nemmeno la regolamentazione legislativa ha aiutato, poiché il regime di edilizia residenziale protetta in Spagna consente generalmente il trasferimento degli alloggi al libero mercato dopo alcuni anni, dove i prezzi sono molto più alti. In questo modo non è stato mantenuto un patrimonio abitativo protetto e stabile che consenta alle persone con minori risorse o in situazioni vulnerabili di accedere all'alloggio; cosa che al momento è impossibile a causa dei prezzi di acquisto e dell'aumento degli affitti, a loro volta frenati dalla mancanza di offerta.
Si chiude così un cerchio che può essere spezzato solo, come discusso al Forum, con iniziative politiche che diano priorità e tutelino l'edilizia popolare, favoriscano l'aumento dell'offerta sul libero mercato e stabiliscano un quadro normativo specifico per questioni come lo status di edilizia protetta o gli affitti stagionali o per le vacanze, che contribuiscono anch'esse al problema eliminando l'offerta.
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