Dietro la fine del Rail Pass, il mal di testa dei giovani per i viaggi low cost

Zaino da trekking in spalla, scarponi appesi per i lacci, caricabatterie del telefono in mano, Thomas perlustra disperatamente la stazione degli autobus di Parigi Bercy alla ricerca di una presa di corrente. Sta per intraprendere più di undici ore di viaggio notturno in autobus, quindi "è meglio essere preparati", dice il ventiquattrenne di Digione.
Con la sua ragazza Jade, il loro viaggio è ben lungi dall'essere terminato. Partiti da Digione in TER a metà pomeriggio per la Gare d'Austerlitz di Parigi, eccoli qui, alle 19:00, nella grotta di cemento di Bercy, davanti a una fila di pullman, uno più colorato dell'altro, in attesa di quello in cui trascorreranno la notte diretti a Lourdes. Arrivo previsto per le 7:25, "l'orario perfetto per proseguire il primo giorno di cammino sui Pirenei", cerca di convincersi Jade. Il costo del viaggio in autobus: 40 euro a persona per oltre 800 km di asfalto. Un TGV Digione-Lourdes, "non era nemmeno un'opzione", dice Thomas. "Costava il doppio, avremmo già sforato il budget settimanale".
L'estate scorsa, i loro viaggi sono stati ancora più disgiunti, ma soprattutto più economici. Erano tra i 235.000 giovani dai 16 ai 27 anni che avevano sottoscritto l'effimero Pass Rail, un abbonamento mensile da 49 euro che consentiva loro di viaggiare illimitatamente sulle linee regionali TER e sui treni Intercités nei mesi di luglio e agosto 2024.
La coppia di Digione aveva così raggiunto Puy-en-Velay tramite TER, dopo
Libération