Due giorni festivi in meno: il governo punta a risparmiare 4,2 miliardi di euro e invita le parti sociali a negoziare

Due giorni festivi in meno consentirebbero al governo di risparmiare 4,2 miliardi di euro entro il 2026. È quanto conferma il documento di orientamento inviato alle parti sociali, consultato dall'AFP domenica 10 agosto.
In questa lettera, il governo desidera "includere nella bozza di legge finanziaria per il 2026 una misura volta a rimuovere lo status di giorno festivo di due giorni, il lunedì di Pasqua e l'8 maggio", per i dipendenti sia del settore privato che di quello pubblico, aggiungendo che la scelta dei due giorni in questione può ancora essere "discussa".
Il governo invita le parti sociali a comunicargli "entro il 1° settembre" se intendono avviare i negoziati, che, se necessario, dovrebbero concludersi "entro il 30 settembre al più tardi".
"I dipendenti con retribuzione mensile e i dipendenti del settore pubblico non riceveranno una retribuzione maggiore per questi nuovi orari di lavoro" e "in cambio, i datori di lavoro del settore privato verseranno un contributo che sarà destinato al bilancio dello Stato", un sistema modellato su quello della giornata della solidarietà.
Il 15 luglio, il Primo Ministro François Bayrou ha menzionato l'eliminazione di due giorni festivi per contribuire allo sforzo di bilancio.
Le modalità di attuazione di questa misura, presentata come una leva per aumentare il volume annuo di lavoro, produrre di più e rafforzare la competitività economica della Francia, devono ancora essere specificate.
Ciò includerà la definizione del livello di flessibilità di cui le aziende potranno disporre nell'organizzazione di questi due giorni lavorativi aggiuntivi, ad esempio per i dipendenti che già lavorano il lunedì di Pasqua e l'8 maggio.
Il documento considera "eventuali specificità da prevedere per l'Alsazia, la Mosella e Saint-Pierre-et-Miquelon", dove la legge del 1905 sulla separazione tra Stato e Chiesa non si applica. "Anche la scelta di giorni festivi identificati può essere discussa", a condizione che "sia preservata l'efficacia della misura", si legge nel testo.
Questo documento di orientamento è stato inviato alle parti sociali sabato contemporaneamente alla "lettera quadro" sull'assicurazione contro la disoccupazione, una tabella di marcia che definisce il quadro per negoziare una nuova riforma, con l'obiettivo di realizzare "da 2 a 2,5 miliardi di euro" di risparmi all'anno dal 2026 al 2029.
Questa nuova riforma arriva mentre le parti sociali hanno raggiunto un accordo nel novembre 2024, con nuove regole per quattro anni, la maggior parte delle quali è entrata in vigore il 1° aprile di quest'anno.
Interpellato da franceinfo, il segretario nazionale della CFDT, Olivier Guivarc'h, ha dichiarato domenica che "nulla giustifica che il governo chieda di rinegoziare sei mesi dopo, o addirittura un anno dopo".
La decisione di partecipare ai negoziati sarà "presa collettivamente nel corso del mese di settembre, probabilmente nella prima metà del mese", ha aggiunto.
I sindacati hanno in programma di incontrarsi il 1° settembre per definire congiuntamente "le modalità di risposta".
RMC