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Un funzionario eletto invita la Svizzera a boicottare i prodotti americani

Un funzionario eletto invita la Svizzera a boicottare i prodotti americani
20 min/Matthias Spicher

I dazi del 39% imposti alla Svizzera dagli Stati Uniti hanno fatto infuriare il Consigliere Nazionale Reto Nause (C/BE), che chiede alternative ai prodotti americani. "Riconsidererò radicalmente le mie decisioni d'acquisto. Forse la massa dei consumatori svizzeri potrà innescare una reazione", ha dichiarato giovedì in un messaggio sul social network X... esso stesso interamente americano. Sabato scorso, a "Schweiz am Wochenende", ha spiegato che, ad esempio, "sono dipendente dall'iPhone, ma la prossima volta che comprerò un telefono, cercherò un'altra marca".

Non ha inventato nulla di nuovo. Dopo i primi annunci tariffari, inviti al boicottaggio sono stati lanciati qua e là in tutto il mondo. Dopo le decisioni definitive, alcuni sono stati particolarmente forti in India, un paese colpito da dazi del 50%. Il paese in cui il boicottaggio è stato ampiamente seguito è il Canada, sempre nel contesto della guerra commerciale. Ma online, più cittadini in tutto il mondo chiedono il boicottaggio degli Stati Uniti a causa del sostegno americano a Israele che a causa delle decisioni doganali.

Come ha ricordato sabato il quotidiano di lingua tedesca, "Galaxus" aveva intervistato i propri clienti sulla possibilità di un boicottaggio. "A maggio, oltre il 60% voleva scommettere sui prodotti europei in risposta ai dazi doganali punitivi americani", aveva dichiarato l'azienda all'epoca. Un mese dopo, ha analizzato le sue vendite. La quota di prodotti venduti di marchi americani era scesa dal 18,3% al... 17,5%. "Solo parole, solo parole", aveva ironizzato "Galaxus".

La Svizzera è un Paese minuscolo e, anche se un boicottaggio fosse ampiamente seguito, probabilmente non sconvolgerebbe Donald Trump. Soprattutto perché, come ha sottolineato "Galaxus", cos'è americano? Nella sua analisi, l'azienda ha preso in considerazione le sedi centrali dei marchi. Rinunciare ai prodotti Apple o Nike va bene, ma ovviamente non sono realizzati negli Stati Uniti. Boicottare un Paese in un'economia globalizzata non è un compito facile.

20 Minutes

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