Ciò che ci rende “cool” è universale

Indipendenza, sicurezza, audacia: nei paesi occidentali, queste parole evocano una persona che "traccia la propria strada", una persona cool. E se, come suggerisce un nuovo studio, i criteri per essere cool non fossero specifici di una cultura o di un luogo, ma universali? Il quotidiano britannico "The Times" esamina cosa costituisce l'essenza del cool.
Dalla sensuale nonchalance delle icone della New Wave alla freddezza dei temibili samurai del cinema giapponese, lo spirito "cool" assume un volto diverso da una cultura all'altra.
Un ragazzo "cool" è Steve McQueen alla guida di una Ford Mustang GT, ma anche Harry Styles con un tutù rosa , i capelli arruffati ad arte, che canta con fascino androgino.
Tuttavia, sembra che una definizione comune di "atteggiamento cool" sia possibile. Infatti, secondo uno studio condotto in 13 paesi in cinque continenti, messicani, cinesi, tedeschi, indiani e sudafricani concordano tutti su cosa costituisca l'essenza delle persone cool.
Si dice che queste persone siano estroverse, audaci, aperte a nuove esperienze, autonome, forti e un po' edoniste, secondo l'opinione condivisa dagli intervistati, indipendentemente dalla lingua, dalla morale e dalle abitudini. In altre parole, è probabile che la tua definizione della parola "cool" corrisponda a quella di un residente di Istanbul, Bombay o Monaco.
In questo studio, condotto da accademici cileni e americani, è stato chiesto ai 6.000 partecipanti di nominare le persone che consideravano cool, non cool, buone o cattive.
Approfitta dell'offerta digitale speciale per accedere a tutti i nostri contenuti senza limiti.
Courrier International