Tagli al budget della cultura: nei Paesi della Loira "si pone la questione di fermarli"
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Fu lei a dare il tono nel novembre 2024 sul social network X, negando l'idea stessa di cultura come servizio pubblico: "Quindi la cultura sarebbe un monopolio intoccabile? Il monopolio di associazioni altamente politicizzate, che vivono di denaro pubblico? […] Qual è la sostenibilità di un sistema che, per esistere, dipende così tanto dal denaro pubblico ?". La presidente di Orizzonti della regione Paesi della Loira, Christelle Morançais, orgogliosa di porre fine a quello che definisce un "tabù francese", ha poi aperto la strada ai tagli drastici alla cultura. Qual è l'esito di questo attacco su vasta scala, sei mesi dopo?
Appena annunciato, l'importo totale della riduzione dei sussidi per l'anno 2025 – 82 milioni di euro di tagli, di cui 4,7 milioni destinati alla Commissione cultura, sport e vita comunitaria, ovvero una riduzione del 62% del funzionamento della cultura – è stato votato il 20 dicembre 2024. Oggi, sei mesi dopo il duro annuncio, luoghi di spettacolo, associazioni, aziende e lavoratori temporanei deplorano i danni.
Co-direttore del Centro di Spettacolo dal Vivo dei Paesi della Loira, che riunisce 135 strutture e rischia di scomparire a causa della perdita di programmazione
Libération