Un'estate a Le Havre propone il suo nono viaggio artistico

La nona edizione di Un'été au Havre, evento creato nel 2017 per celebrare il 500° anniversario della fondazione della città e che continua da allora, è un'annata davvero eccellente. Seguendo un principio ormai collaudato, il curatore artistico Gaël Charbau ha invitato una dozzina di artisti a creare nove opere monumentali installate nello spazio pubblico. Alcune sono destinate a essere permanenti, il che, nel tempo, inizia a costituire una collezione d'arte nella città che ne modifica gradualmente l'aspetto, e vengono ampiamente adottate dai residenti. Ideata nel 2017 da Vincent Ganivet, La Catène de containers, due archi realizzati con container giustapposti e dai colori vivaci, è diventata così uno dei simboli della città portuale.
Ciò che colpisce di questa edizione è la varietà di proposte e tecniche utilizzate. Il duo Bureau Idéal ha scelto i mosaici per animare il tetto ondulato di uno dei due chioschi realizzati nel 1967 sul lungomare dagli architetti René Déchenaud e André Hermant, collaboratori di Auguste Perret durante la ricostruzione di Le Havre. Una sorta di sgarbo all'ortogonalità degli edifici del loro capo, purtroppo segnati dal tempo. Uno di essi è andato distrutto, ma l'altro è stato restaurato per ospitare questo grande affresco, che sembra destinato ai cormorani, visto che è visibile nella sua interezza solo dall'alto.
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Le Monde