"È pazzo": la possibile eliminazione di due giorni festivi provoca la reazione degli eletti di Lione

Martedì 15 luglio, il Primo Ministro François Bayrou ha presentato i suoi primi piani di risparmio per il bilancio 2026. Un inventario in stile Prévert di misure fiscali e tagli alla spesa sociale, accolto con favore dai datori di lavoro e criticato dai sindacati. Una misura in particolare ha suscitato scalpore: l'eliminazione di due giorni festivi, che François Bayrou prevede saranno l'8 maggio e il lunedì di Pasqua.

" È pazzo ", ha scritto Valentin Lungenstrass, deputato dei Verdi per la mobilità della città di Lione, in risposta alla scelta dell'8 maggio, che il Primo Ministro ha indicato oggi non essere definitiva. " Negare la nostra storia e il dovere di ricordare di fronte alla barbarie nazista in questi tempi di ascesa dell'estrema destra. Questa è dunque cultura della cancellazione? ", ha continuato.

" Bayrou vuole ridurre i tempi di riposo dei lavoratori. Compreso l'8 maggio, giorno in cui celebriamo la vittoria sul nazismo. Un simbolo che è pronto a cancellare. Una triste ammissione del declino morale di questo governo", scrive Anaïs Belouassa Cherifi, deputata del LFI per Lione. " Annullare l'8 maggio, bloccare le pensioni e interrompere i servizi pubblici: questa non è una legge di bilancio; è uno schiaffo in faccia a coloro che tengono in piedi questo Paese", considera Marie-Charlotte Garin, deputata dei Verdi per Lione.

" François Bayrou deve smettere di svuotare le tasche dei francesi, dei pensionati e dei lavoratori a basso reddito: se continuasse a moltiplicare i tagli ciechi al bilancio a scapito dei più poveri, senza mai coinvolgere i più ricchi, riceverebbe a sua volta uno schiaffo in faccia: quello della censura ", ha dichiarato la deputata del Partito socialista Sandrine Runel in un comunicato stampa.