L'UE esclude le aziende cinesi dai contratti per dispositivi medici di valore superiore a 5 milioni di euro

Venerdì mattina la Commissione europea ha annunciato la decisione di escludere le aziende cinesi dagli appalti pubblici dell'UE per dispositivi medici di valore superiore a cinque milioni di euro, provocando una dura reazione da parte di Pechino.
All'inizio di questo mese, i paesi dell'UE hanno votato a favore di tali sanzioni in risposta agli ostacoli legali e amministrativi che la Cina aveva imposto alle aziende europee.
"Con queste misure, puntiamo a creare condizioni di parità per le aziende dell'UE. Restiamo impegnati a dialogare con la Cina per risolvere queste questioni", ha dichiarato venerdì il Commissario europeo Maroš Šefčovič.
Si tratta del primo caso in cui sono state applicate misure restrittive nell'ambito dello strumento per gli appalti internazionali (IPI) dell'UE dalla sua entrata in vigore nel 2022.
In un'indagine durata nove mesi e conclusasi a gennaio, la Commissione ha scoperto che l'87% delle procedure di appalto pubblico in Cina per i dispositivi medici erano soggette a pratiche discriminatorie che svantaggiavano le aziende europee nelle gare d'appalto pubbliche.
"La Cina ha implementato un sistema completo e multistrato di preferenze generalmente applicabili per l'approvvigionamento di dispositivi medici nazionali, con conseguente discriminazione sistematica nei confronti dei dispositivi medici importati e degli operatori economici stranieri", ha affermato all'epoca la Commissione.
La misura prevede anche un limite massimo: nelle gare d'appalto pubbliche aggiudicate, non più del 50 percento dei componenti potrà essere di origine cinese.
Sono tuttavia previste delle eccezioni nei casi in cui non siano disponibili fornitori alternativi non cinesi idonei.
La Commissione resta impegnata nel dialogo con Pechino ed è “pronta a intensificare i contatti con le autorità cinesi per porre fine a queste pratiche discriminatorie”.
"Se la Cina presenta soluzioni concrete, verificabili e soddisfacenti che affrontino efficacemente le preoccupazioni sollevate, il quadro IPI consente la sospensione o l'abrogazione delle misure adottate", ha aggiunto la Commissione.
In risposta alla decisione, il Ministero degli Esteri cinese ha affermato che l'UE, che "ha sempre affermato di essere il mercato più aperto al mondo", si è "gradualmente spostata verso il protezionismo".
"Questo è un tipico caso di doppi standard", ha aggiunto il portavoce del ministero durante la consueta conferenza stampa.
Questa mossa potrebbe avere implicazioni significative, poiché le esportazioni cinesi di dispositivi medici verso l'UE sono raddoppiate tra il 2015 e il 2023.
(bms/om)
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