Farmaci generici: perché i farmacisti prevedono un ritorno a scuola teso?

Mercoledì i farmacisti infuriati hanno annunciato l'intenzione di intensificare la mobilitazione in autunno, in seguito alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di un decreto che sancisce la riduzione degli sconti commerciali che i laboratori possono concedere alle farmacie sui medicinali generici.
"Il tradimento è confermato, la rabbia dei farmacisti non fa che decuplicarsi", ha reagito la Federazione dei farmacisti (FSPF), il sindacato di maggioranza, in un comunicato stampa congiunto con altre organizzazioni di farmacisti (Uspo, UNPF, Federgy, UDGPO).
"I rappresentanti dei farmacisti e delle associazioni di farmacisti si incontreranno quindi a settembre davanti al Parlamento", prosegue il collettivo, che prevede di intensificare "all'inizio dell'anno scolastico" la sua mobilitazione, in corso dall'inizio di luglio.
Per incentivare la distribuzione dei farmaci generici, più economici di quelli brevettati, gli sconti concessi dai laboratori alle farmacie possono attualmente raggiungere il 40% del prezzo del produttore, tasse escluse, per questi prodotti.
Il nuovo decreto fissa i massimali per gli sconti commerciali al 30% per i farmaci generici a partire dal 1° settembre e prevede riduzioni successive al 20% nel 2027. "Il governo ha ingaggiato una lotta all'ultimo sangue contro i farmacisti, noi ci impegneremo con tutte le nostre forze in questa battaglia", avverte l'intersindacato dei farmacisti, che sperava di vincere la causa con lo sciopero a chiamata iniziato a inizio luglio.
In un comunicato stampa separato, l'Unione dei sindacati dei farmacisti (Uspo) si mostra ancora più combattiva, annunciando che sta preparando "una doppia procedura legale contro lo Stato" , sia tramite una questione prioritaria di costituzionalità (QPC) davanti al Consiglio costituzionale, sia "un ricorso per inerzia in materia di accesso alle cure" davanti al tribunale amministrativo.
Il sindacato chiede anche la chiusura delle farmacie il 16 agosto. L'intersindacato, che cerca di mobilitare l'opinione pubblica a favore della propria causa, prevede di chiudere le farmacie il 18 settembre e poi "ogni sabato a partire dal 27 settembre".
"Si potrebbe, per una volta, premiare la professione per il suo impegno 24 ore su 24, 7 giorni su 7, considerarla e non vederla come una variabile volgare per gli aggiustamenti contabili nei conti della Previdenza Sociale?" ha dichiarato Philippe Beset, presidente della FSPF, a fine luglio.
Il governo prevede di risparmiare 1,7 miliardi di euro sulla spesa sanitaria entro il 2025, di cui 500 milioni di euro in farmaci.
Nice Matin