L'80% delle farmacie chiuderà: i farmacisti arrabbiati con lo Stato chiuderanno i battenti questo sabato nelle Alpi Marittime

Non si tratta di uno sciopero, insistono i farmacisti, ma di una "chiusura eccezionale delle farmacie". Lo sciopero nazionale è previsto per sabato 16 agosto. E nella regione delle Alpi Marittime, si prevede che l'80% delle farmacie aderirà alla protesta, secondo i sindacati dei farmacisti.
100% in alcuni settori"In alcune zone, sarà addirittura del 100%, come a Mougins o Roquebrune. A Nizza, sarà del 100% anche in diversi quartieri come L'Ariane", spiega Cyril Colombani, presidente dell'USPO 06, l'Unione dei sindacati dei farmacisti.
Con la festività del 15 agosto, "saranno tre giorni senza farmacia", avverte il responsabile dell'USPO 06. E consiglia: "I pazienti dovrebbero pianificare in anticipo il rinnovo delle prescrizioni".
D'altro canto, per esigenze di farmaci impreviste, la situazione si complicherà. "In questo momento, ad esempio, le ustioni da medusa si aggirano in media intorno alle dieci al giorno per farmacia... Beh, finiranno al pronto soccorso e gli ospedali sono preoccupati. Sarà un weekend buio per l'accesso alle cure", sbuffa Cyril Colombani.
Nel tentativo di evitare la zona bianca farmaceutica, il prefetto delle Alpi Marittime, Laurent Hottiaux, ha emesso l'11 agosto un'ordinanza per requisire le farmacie tra il 16 e il 31 agosto.
Riduzione degli sconti sui farmaci genericiI farmacisti hanno deciso di tenere questa giornata "a sipario chiuso" perché sono davvero stufi. Protestano, in particolare, contro la riduzione degli sconti sui farmaci generici.
Per incentivare la vendita di farmaci generici, più economici di quelli coperti da brevetto, le aziende farmaceutiche propongono delle "promozioni" regolamentate dalla legge. Grazie a questi sconti, i farmacisti acquistano a prezzi più bassi e aumentano i loro margini di profitto, senza che ciò influisca sul prezzo per il cliente.
Questi sconti possono attualmente raggiungere il 40% del prezzo del generico e sono compensati dalla Previdenza Sociale, che rimborsa il prezzo intero.
Ma questo non sarà più così dal 1° settembre. La riduzione non supererà il 30% fino a giugno 2026. E non più del 20% massimo a partire dal 2027.
I farmacisti temono chiusure di massa degli stabilimenti, con conseguente creazione di deserti farmaceutici.
"Lo Stato è abusivo"" Lo Stato sta maltrattando le mani che curano", lamenta il sindacalista della Costa Azzurra. "In otto anni abbiamo già perso il 10% delle farmacie", giura: da 469 farmacie a 427 oggi. E "se lo Stato continua su questa strada, ci saranno altre chiusure dal 10 al 12% entro due anni", sostiene Cyril Colombani.
Il governo spera di risparmiare sui costi sanitari. "Per le farmacie è una follia", afferma il presidente dell'USPO 06. " Lo Stato sta distruggendo la rete territoriale", conclude.
Nice Matin