Salute. Nuova variante del Covid-19: una dozzina di casi identificati in Francia

Secondo quanto riferito, il ceppo NB.1.8.1 è stato trovato in Alvernia-Rodano-Alpi e Nuova Aquitania, suscitando preoccupazione tra le autorità data la sua capacità di eludere la nostra immunità e la bassa copertura vaccinale in Francia.
Dovremo essere particolarmente vigili quest'estate? Esistono diversi segnali che possono metterci in allerta e ricordarci brutti ricordi. Secondo il bollettino di Salute Pubblica Francia di mercoledì 28 maggio, "è stato osservato un aumento degli accessi [al pronto soccorso] per Covid-19 tra gli adulti". Intervistato dal quotidiano Le Monde , anche Bruno Lina, direttore del Centro nazionale per i virus respiratori di Lione, ha constatato "l'inizio di una ripresa epidemica, la cui portata è però incerta". L'incremento resta molto basso: «+25% o +41 visite tra i 15-74enni e +32% o +44 visite tra i 75enni e gli ultrasettantenni.»
Una ripresa epidemica nel Sud-est asiaticoLa preoccupazione si basa in particolare sull'arrivo sul territorio francese della nuova variante NB.1.8.1 , appartenente alla sotto-linea Omicron. In effetti, sono stati identificati una dozzina di casi in Alvernia-Rodano-Alpi e Nuova Aquitania. Identificato per la prima volta lo scorso gennaio, questo ceppo è sospettato dagli scienziati di essere la causa di un'epidemia nel Sud-est asiatico, in particolare a Hong Kong, dove l'epidemia ha raggiunto livelli record per oltre un anno.
Inoltre, gli specialisti temono quella che viene chiamata "fuga immunitaria", cioè la mutazione del virus che gli permetterebbe di eludere l'immunità acquisita tramite la contaminazione da parte dei suoi predecessori o tramite vaccinazione, secondo uno studio cinese pubblicato il 1° maggio e non ancora esaminato da altri ricercatori. Si dice anche che abbia un vantaggio di crescita superiore all'80%, che gli consente di penetrare e riprodursi più rapidamente nelle nostre cellule, aumentandone così la trasmissibilità.
Attualmente, in Francia, rappresenta "più del 5% dei virus in circolazione", una percentuale molto bassa, insiste Bruno Lina a Le Monde . Tuttavia, "ci sono tutte le condizioni per una ripresa significativa".
Copertura vaccinale lontana dall’essere ottimaleIn effetti, la nostra immunità collettiva al virus si è notevolmente ridotta, data la sua scarsa circolazione negli ultimi mesi. Inoltre, la copertura vaccinale è ben lungi dall'essere ottimale, soprattutto per le popolazioni a rischio di malattie gravi.
Infatti, alla fine di febbraio, solo il 21,7% delle persone di età pari o superiore a 65 anni era stato vaccinato, e l'8,2% di quelle di età inferiore ai 65 anni. Il 23 maggio l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato la variante NB.1.8.1 come variante sotto sorveglianza (VUS), il livello di allerta più basso... per ora.
L'Est Républicain