Strasburgo: Otto anni di carcere per una donna disabile dopo la morte del suo neonato

Giovedì 19 giugno, la Corte d'Assise del Basso Reno ha condannato Géraldine Stecher, una donna disabile, a otto anni di carcere per "negligenza che ha causato la morte" del neonato che aveva appena partorito. La Stecher, 44 anni, ha ricevuto una pena più severa di quella richiesta dal pubblico ministero, che aveva chiesto alla giuria una pena detentiva di cinque anni, due dei quali con la condizionale.
Dopo tre giorni di processo, il tribunale ha tuttavia riclassificato l'accusa, archiviando l'omicidio in favore di "abbandono di minore con conseguente morte", che prevede una pena di trent'anni di carcere. I due anni e mezzo che Géraldine Stecher ha già scontato saranno detratti dalla pena emessa giovedì.
Questa donna, sotto tutela rafforzata, ha dato alla luce un bambino nel bagno del suo appartamento a Erstein (Basso Reno) nel 2022. Durante il processo, la quarantenne ha spiegato di aver scoperto di essere incinta al momento del parto. "Non sapevo di essere incinta. L'ho scoperto [...] quando il bambino è caduto nel water", ha detto.
Michel M., 64 anni, suo amico, è stato condannato a tre anni di carcere con pena sospesa per omessa assistenza a una persona di età inferiore ai 15 anni in pericolo, una pena più mite di quella richiesta dall'accusa, che aveva chiesto una pena di quattro anni con pena sospesa. Presente il giorno del parto, è stato Michel M. a chiamare il medico. Al suo arrivo, ha scoperto che il bambino era morto.
Il tribunale ha stabilito che entrambi gli imputati avevano "capacità di giudizio compromessa", un'argomentazione che ha ridotto le loro pene. Entrambi avevano storie di vita caotiche, come evidenziato da test di personalità e colloqui psicologici e psichiatrici.
Erano stati affidati a famiglie di accoglienza fin dall'infanzia: Géraldine Stecher dopo essere stata violentata, Michel M. perché sua madre aveva fatto morire di fame uno dei suoi figli. Lo psicologo e lo psichiatra che li hanno visitati li hanno descritti come "persone vulnerabili", "emotivamente deprivate", "incapaci di agire in situazioni" come quella vissuta durante il parto.
Un passato doloroso che riemergeGéraldine Stecher aveva già avuto un figlio, Olivier, nato nel 2002 e affidato alla nascita. Questa prima gravidanza fu monitorata da un punto di vista medico, con Géraldine Stecher all'epoca sotto la supervisione di un istituto medico-educativo. La seconda gravidanza avvenne nel contesto di una rottura con il presunto padre del bambino.
SudOuest