Seleziona la lingua

Italian

Down Icon

Seleziona Paese

France

Down Icon

Gli scienziati annunciano la più grande fusione di buchi neri mai osservata

Gli scienziati annunciano la più grande fusione di buchi neri mai osservata

Lunedì 14 luglio, durante una conferenza a Glasgow, i ricercatori hanno annunciato la rilevazione di onde gravitazionali che indicano la più grande fusione di buchi neri mai osservata. Si ritiene che questi buchi neri supermassicci siano a loro volta il risultato di precedenti fusioni di buchi neri più piccoli.

Logo
1 minuto di lettura. Pubblicato il 15 luglio 2025 alle 15:53.
Rappresentazione artistica della fusione di due buchi neri. FOTO P.CARRIL/BRIDGEMAN IMAGES/AFP

Lunedì 14 luglio, durante una conferenza sulle onde gravitazionali a Glasgow, un gruppo di scienziati ha segnalato un evento astronomico tanto spettacolare quanto straordinario. Il 23 novembre 2023, due rivelatori del Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory (LIGO) negli Stati Uniti hanno catturato con successo il segnale quasi impercettibile della più grande fusione di due buchi neri supermassicci mai osservata.

Mark Hannam, astrofisico dell'Università di Cardiff nel Regno Unito, racconta al Guardian : “Questi sono gli eventi più violenti che possiamo osservare nell’Universo, ma i segnali che raggiungono la Terra sono i più deboli che siamo in grado di misurare.”

"L'analisi del segnale ha rivelato che i buchi neri in collisione avevano rispettivamente una massa pari a 103 e 137 volte quella del Sole e ruotavano 400.000 volte più velocemente della Terra, una velocità vicina ai limiti teorici degli oggetti celesti", spiega il quotidiano britannico.

Secondo Mark Hannam, che ha parlato anche con New Scientist , questi buchi neri sono troppo massicci per essere il risultato del collasso di stelle invecchiate l'una nell'altra, la spiegazione comunemente accettata per la formazione dei buchi neri. Sono invece il risultato di fusioni successive di buchi neri.

Grazie a LIGO, gli astrofisici stanno rilevando sempre più fusioni di buchi neri, ma "i segnali delle onde gravitazionali provenienti da buchi neri massicci e in rapida rotazione sono più brevi di quelli prodotti da buchi neri più piccoli", ha dichiarato a New Scientist Davide Gerosa dell'Università di Milano-Bicocca. Questo li rende più difficili da rilevare.

Courrier International

Courrier International

Notizie simili

Tutte le notizie
Animated ArrowAnimated ArrowAnimated Arrow