Il Pakistan creerà una nuova forza paramilitare in vista delle proteste del partito di Imran Khan

ISLAMABAD: Lunedì il Pakistan ha dichiarato che avrebbe creato una forza paramilitare nazionale, suscitando la preoccupazione tra i partiti di opposizione e i gruppi per i diritti umani che potrebbe essere utilizzata come strumento di repressione politica. La legge trasforma una forza paramilitare esistente, schierata al confine nord-occidentale del Pakistan con l'Afghanistan, in una forza di sicurezza nazionale che si chiamerà Federal Constabulary, ha dichiarato il ministro degli Interni Talal Chaudhry in una conferenza stampa nella città orientale di Faisalabad. I suoi nuovi compiti includeranno la sicurezza interna, il controllo delle sommosse e l'antiterrorismo, secondo una copia della legge modificata, riportata dall'emittente locale Dunya News TV. L'annuncio è arrivato dopo che il partito Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI), guidato dall'ex Primo Ministro incarcerato Imran Khan, ha annunciato che avrebbe organizzato proteste a livello nazionale a partire dal 5 agosto, secondo anniversario del suo arresto. Diverse proteste di questo tipo, dopo il suo arresto nell'agosto 2023, sono sfociate in episodi di violenza, in alcuni casi paralizzando la capitale Islamabad per giorni. "Questa sarà una nuova forza. Sarà una forza più forte. Abbiamo bisogno di questa forza per la sicurezza interna", ha detto Chaudhry, aggiungendo che il presidente Asif Ali Zardari aveva già approvato emendamenti alla legge che introducevano cambiamenti nella forza paramilitare. La nuova forza sostituisce la Frontier Constabulary (FC), i cui quadri in precedenza venivano reclutati solo dalle tribù della provincia nord-occidentale, ha affermato Chaudhry. L'addestramento della nuova forza la allineerà alle altre forze dell'ordine nazionali, ha aggiunto. Il portavoce del partito di Khan, Zulfikar Bukhari, ha affermato che le modifiche dovrebbero essere oggetto di discussione parlamentare. La nuova forza "non dovrebbe essere usata come espediente per mettere a tacere gli oppositori politici, come è già accaduto in passato quando il governo ha applicato tali leggi contro un gran numero di leader e sostenitori del PTI", ha affermato. La sua preoccupazione è stata condivisa anche da Haris Khalique, segretario della Commissione per i diritti umani del Pakistan, un organismo indipendente. "Siamo allarmati dai cambiamenti apportati alla struttura di sicurezza e di polizia del Paese senza alcun dibattito in parlamento", ha dichiarato Khalique. REUTERS