Città fantasma con strade morenti riportate in vita da un inaspettato boom turistico

Una "città fantasma" italiana ha fatto un sorprendente ritorno, attirando migliaia di turisti e trasformandosi nella tela per oltre 140 murales degni di Instagram .

Stornara, incastonata nella Puglia e un tempo famosa per la produzione di grano e olive, ha subito un declino a causa del calo delle nascite e della migrazione dei giovani verso città più grandi per lavori non agricoli. L'artista locale Lino Lombardi, 57 anni, ha visto la sua amata città natale deteriorarsi e si è sentito spinto a reinventarla come meta turistica.

Nel 2017 ha lanciato Stramurales, un festival annuale di street art che invita artisti da tutto il mondo ad adornare la città con le loro opere. Il festival inaugurale, nel 2018, ha visto la realizzazione di sei murales; ora la città vanta 140 opere d'arte straordinarie, che attraggono ogni anno folle di visitatori.

Gli introiti del turismo sono aumentati del 25% dal 2020 e la città ha visto l'apertura di otto nuove attività, tra cui ristoranti, B&B e un negozio di articoli artistici. La popolazione locale ha arrestato il suo declino ed è in ripresa, con il ritorno delle giovani famiglie, secondo i residenti.

Il proprietario del bar, Antonio Maglione, stava per chiudere quando un'ondata di turisti con macchine fotografiche e guide ha sostituito la sua scarsa clientela, creando code che si snodavano fuori dalla porta. Ha esclamato: "Improvvisamente si sono presentate un sacco di persone con macchine fotografiche e guide. Ho dovuto imparare in fretta a dire 'benvenuto' in cinque lingue diverse. I murales hanno salvato la mia attività, ma soprattutto hanno salvato la nostra comunità".

Rita Gensano, 45 anni, è rimasta addolorata nel vedere la sua città natale, Stornara, in rovina dopo due decenni trascorsi a Torino, ma ora è lei a guidare la trasformazione, definendola "la città più cool d'Italia".

Ritornata nel 2017 per prendersi cura dei suoi genitori, Rita, che nel frattempo è diventata guida turistica, ha ricordato: "Quando sono tornata per la prima volta, mi è sembrato un sacrificio, era come entrare in una città fantasma. L'avevo lasciata piena di vita e risate, ma quando sono tornata mi è sembrato che stesse morendo. In realtà, però, è diventata qualcosa di straordinario di cui ho avuto la fortuna di far parte".

La svolta di Stornara ha attirato l'attenzione di altre città interessate a un simile rinnovamento.

Lino, un artista locale, ha espresso la sua passione per il progetto: "L'arte non si limita a decorare le nostre pareti, ma ci ricorda che anche i luoghi più piccoli possono sognare in grande. La nostra comunità si è dipinta di nuovo, una parete alla volta.

"All'inizio la gente pensava fossi pazzo, ma non potevo restare a guardare la città svanire. Ho iniziato a guardare i muri come tele bianche che potevano essere trasformate in qualcosa di bello. Ogni murale riflette sia la visione dell'artista che il cuore della nostra comunità."

Non gli sfugge l'inaspettato status di modello di ruolo di Stornara: "Non abbiamo mai pianificato di diventare un caso di studio, ma se la nostra esperienza può aiutare altre comunità, allora è ancora più significativo".

Lino non si è fermato ai murales; ha fondato Stornara Life Aps, un'organizzazione benefica che organizza laboratori d'arte per studenti delle scuole superiori. Gli oltre 140 murales che adornano le strade e le piazze di Stornara traggono ispirazione dalla sua tradizione agricola, dalle storie di emigrazione e dallo spirito dei suoi abitanti.

Prima di ogni festival, la gente del posto ha la possibilità di esprimere il proprio voto sui possibili temi dei murales, ed è allora che le opere d'arte prendono vita.

Salvatore Nappi, 69 anni, coltivatore di olive in pensione, ha dichiarato: "Avevamo perso il nostro orgoglio, ma i murales ci hanno ricordato che la nostra città e le nostre storie meritano di essere celebrate".

L'edizione 2025 del festival Strmurales, prevista a luglio, presenterà per la prima volta artisti provenienti da tutti i continenti.