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Arredo, con dazi al 30% si rischia di «azzerare il mercato Usa»

Arredo, con dazi al 30% si rischia di «azzerare il mercato Usa»

«Un dazio al 30% sul prodotto finito rischia di azzerare le esportazioni di mobili verso gli Stati Uniti».». Non usa giri di parole il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin – in genere poco incline all’allarmismo – per commentare a caldo la decisione di Trump.

Un danno enorme per l’industria italiana del legno-arredo (che nel 2024 ha generato 51,7 miliardi di euro di fatturato), e in particolare per quella del mobile, che realizza all’estero 14,4 miliardi di euro di fatturato su un totale di 27,5 miliardi (secondo i dati del centro studi Fla), per la quale gli Stati Uniti rappresentano non solo il secondo mercato estero dopo la Francia (con 1,7 miliardi di euro di export nel 2024), ma anche uno dei pochi, tra i principali Paesi di destinazione, che ha tenuto in questi ultimi due anni di rallentamento.

Anzi: nel primo trimestre del 2025, complice probabilmente un «effetto accaparramento scorte» in vista dei dazi, le esportazioni verso gli Stati Uniti sono aumentate per l’intera filiera legno-arredo del 3%, contro un andamento delle esportazioni stazionario (-0,4% rispetto al primo trimestre 2024).

«Ora attendiamo di capire meglio il meccanismo di funzionamento dei dazi, ma un 30% secco sul valore del prodotto è una cifra che avrà sicuramente un impatto pesante sui consumi, soprattutto se consideriamo che, al valore dell’imposta, dobbiamo aggiungere la svalutazione del dollaro. In questo modo arriviamo a un 40% aggiuntivo sul costo finale, che rischia di essere insostenibile».

Soprattutto per imprese che producono beni di consumo e che, sebbene si rivolgano a una fascia alta del mercato, sono direttamente colpite dalla perdita del potere d’acquisto dei clienti finali.

ilsole24ore

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