Cinema e tax credit: il settore chiede certezze sui tempi e sulle risorse

Le associazioni del cinema e dell’audiovisivo avrebbero espresso le loro preoccupazioni sui meccanismi e sulle tempistiche di assegnazione dei fondi (in particolare del tax credit) in un momento che risulta inevitabilmente complicato dall’uscita del direttore generale Cinema e Audiovisivo, Nicola Borrelli. Da parte del ministro della Cultura Alessandro Giuli, presente all’incontro insieme con la sottosegretaria con delega sui temi di cinema e audiovisivo Lucia Borgonzoni, sarebbe arrivata una assicurazione, a quanto ricostruito dal Sole 24 Ore, a chiudere il dossier assegnazione di tax credit entro la fine del mese.
Quello che si è tenuto ieri fra ministro, sottosegretario «e un’ampia rappresentanza di associazioni del mondo del Cinema e Audiovisivo», recita una nota del Ministero, è stato un incontro che «si è svolto in un clima di armonia e di fattiva collaborazione per individuare e risolvere le necessità produttive e di lavoro di tutta la filiera, che resta un settore centrale e strategico nelle politiche del Ministero».
La riunione è stata convocata venerdì, senza riferimenti specifici quanto a ordine del giorno, ma rispondeva in sostanza alle preoccupazioni espresse dal settore attraversato dal bailamme che si è creato attorno al tax credit: argomento da tempo al centro del dibattito e salito tristemente alle cronache per la vicenda di Villa Pamphili (a Francis Kaufmann, presunto assassino, è stato concesso quasi 1 milione). Da tutte le associazioni, spiega ancora la nota del dicastero, «c’è stato apprezzamento per la riforma del Tax Credit Cinema, volta a riportare la fruizione dei contributi in un regime di rigorosa legalità». Insieme a questo «il Ministero ha preso atto di tutte le urgenze rappresentate, tra cui tempi certi sui decreti direttoriali, assicurando una collaborazione immediata ed efficace».
La questione tempi e risorse è stata centrale nell’incontro in cui le varie associazioni hanno portato all’attenzione anche tematiche peculiari dei singoli comparti. «A partire dal mese di settembre si è concordato di organizzare una serie di tavoli tematici specifici per il settore», conclude la nota del Mic.
Il tax credit però, come detto, è stato punto di partenza generale. «Il dialogo costante che abbiamo avuto con il ministero nella revisione del testo della riforma sul tax credit ha dimostrato che il settore audiovisivo è stato il più solido in termini di consolidamento strutturale e stabilizzazione del lavoro», ha dichiarato Chiara Sbarigia, presidente dei produttori audiovisivi dell’Apa. «Ora – aggiunge – è urgentissimo accelerare la firma dei decreti di assegnazione 2024, fondamentali per la stabilità delle imprese. Al tavolo di confronto abbiamo fatto presente che è indispensabile ripensare alla distribuzione delle risorse pubbliche, anche includendo l’industria dell’intrattenimento e che una delle priorità da affrontare sarà di riconoscere al produttore nelle trattative una quota maggiore di diritti di proprietà intellettuale».
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