Edp continua a puntare sull’Italia: 220 milioni per 220 MW nel 2025
Edp, società internazionale dell’energia con sede in Portogallo, continua a puntare sull’Italia: «Per l’anno in corso abbiamo nel Paese investimenti per 220 milioni», spiega Roberto Pasqua, country lead Italy del gruppo Edp ed executive director South & East Eu di Edp Renewables (Edpr), la divisione che si occupa di rinnovabili (idroelettrico escluso): «200 milioni sono destinati a impianti utility scale con 130 MW di progetti eolici e 70 MW di fotovoltaico in sviluppo, e 20 sono per la generazione distribuita. E gli investimenti per il 2026, per cui abbiamo in programma impianti per altri 100 MW, saranno sperabilmente in linea con questi. In Europa l’Italia è un mercato core per il gruppo, insieme a Spagna, Portogallo, Francia, Germania e Polonia. Edp è attiva anche in altri mercati importanti nelle Americhe e nella regione Asia-Pacifico. L’attuale portafoglio operativo in Italia è di oltre 600 MW e nel 2024 abbiamo realizzato qui quasi il 10% degli utili globali: oltre 120 milioni di euro sull’utile complessivo di 1,4 miliardi di euro di Edp, che vanta un parco produttivo di 32 GW».
Il gruppo ha nel nostro Paese 60 dipendenti, ed è presente dal 2010 con Edpr, per lo sviluppo di impianti utility scale, ed Edp Energia Italia, che è attiva nella generazione distribuita, offrendo soluzioni di autoconsumo per clienti soprattutto industriali, con capacità contrattualizzata pari a circa 150 MW. Dal 2010 Edpr ha installato circa 1 GW in Italia investendo quasi 1,3 miliardi di euro in impianti utility scale, una cifra che comprende anche le asset rotation: 172 MW di eolico ceduti a Erg nel 2022 e 191 MW di eolico ceduti a Plt nel 2024. «La cessione degli asset per finanziare nuove iniziative è una strategia che fa parte del nostro piano industriale e non escludo che continueremo a seguirla anche in Italia», chiosa Pasqua.
«Nel quinquennio 2020-2024 siamo stati il primo investitore internazionale in Italia con quasi 700 MW di nuova capacità rinnovabile aggiunta», continua il manager. E spiega poi perché il nostro mercato rimane attrattivo: «Ha un potenziale enorme per le rinnovabili: c’è sole e vento, soprattutto nel Sud, è quindi un Paese buono per la risorsa. È ottimo per il prezzo dell’energia, visto che è strettamente legato al gas, quindi con la necessità di costruire alternative alla fonte fossile. È infine un Paese con una stabilità politica che lo rende appetibile per un investitore internazionale. Malgrado ci siano aspetti negativi come la burocrazia, i cambi regolatori con poca chiarezza nel framework normativo, quelli positivi rendono l’Italia un mercato da presidiare».
La società parteciperà alle aste del FerX per l’aggiudicazione di tariffe incentivanti per le tecnologie rinnovabili in apertura ora a luglio, «ci aspettiamo una partita competitiva per il solare, più difficile per l’eolico. Il meccanismo è comunque uno strumento corretto anche se al momento copre solo il 2025 e l’aspettativa era invece per il lungo periodo», sottolinea Pasqua. Parteciperà inoltre alla prima asta del Macse (mercato a termine degli stoccaggi) indetta da Terna a settembre per progetti di stoccaggio dell’energia: «Abbiamo in Italia una pipeline di 500 MW per questa tecnologia, che sarà insieme a solare ed eolico uno dei tre pilastri su cui si baserà il nuovo piano industriale che presenteremo entro fine anno», conclude il manager. Edp ha recentemente annunciato una partnership con Igat (gruppo Siad), per sviluppare un impianto fotovoltaico a generazione distribuita integrato con un sistema di stoccaggio.
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