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Italia preferita dall’88% dei vacanzieri: ecco le Regioni più gettonate in estate

Italia preferita dall’88% dei vacanzieri: ecco le Regioni più gettonate in estate

Secondo l’indagine realizzata da Tecnè per Federalberghi, quest’estate saranno 36,1 milioni gli italiani in viaggio, per un giro d’affari di 41,3 miliardi di euro, in crescita dell’1,7% rispetto al 2024.

Italia prima scelta per l’estate: vacanze per l’88% dei viaggiatori

Il dato più emblematico di questa estate è la conferma dell’Italia come destinazione preferita per le vacanze, non sono solo gli stranieri ad amarla, ma – secondo i dati – l’88% degli italiani sceglierà di restare entro i confini nazionali. Una tendenza che riflette la capacità del turismo domestico di offrire esperienze autentiche, accessibili e diversificate.

Il 12% degli italiani che sceglierà mete estere, invece, prediligerà comunque località marine vicine all’Italia (57%), capitali europee (16,4%) e, per i più fortunati, mete tropicali (10,7%).

Le Regioni più gettonate

Tra le Regioni più gettonate di questa estate, secondo il report ci sono:

  • Toscana;
  • Emilia-Romagna;
  • Sicilia;
  • Puglia;
  • Lombardia;
  • Campania;
  • Sardegna.

A guidare le scelte dei vacanzieri sono soprattutto mare (76,9%), natura, tranquillità, ma anche cultura e benessere. Seguono mete montane, lacustri e termali (16%) e, in misura minore, le città d’arte (4,2%).

Le ferie si allungano (ma si spezzano) e si destagionalizzano

Un aspetto interessante del nuovo scenario è la destagionalizzazione. Se agosto resta il mese più frequentato con 17,5 milioni di vacanzieri, crescono sensibilmente giugno (15,7 milioni) e luglio (16,1 milioni), con un buon numero anche a settembre (4,7 milioni). Come sottolinea il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, “agosto perde centralità mentre crescono giugno e settembre. È un segnale molto positivo, si afferma un turismo distribuito, più sostenibile e più accessibile”.

Altro trend rilevante è quello della frammentazione delle vacanze: la vacanza “classica” da due settimane cede il passo a una nuova organizzazione del tempo libero. Un terzo dei viaggiatori (33,6%) farà più di un periodo di vacanza, spezzando il periodo estivo in soggiorni più brevi ma più frequenti. Una scelta strategica che consente di ottimizzare i costi, adattarsi meglio ai tempi lavorativi e sperimentare più destinazioni.

Vacanze più brevi, ma spesa media in aumento

La durata media della vacanza principale è di 10 giorni (in leggera diminuzione rispetto ai 10,3 del 2024), mentre le vacanze aggiuntive durano in media 4,4 giorni. Tuttavia, è il dato sulla spesa media pro capite a raccontare il vero cambio di paradigma: 888 euro per la vacanza principale, 518 euro per le altre, con una media di spesa giornaliera in aumento, segno che cresce la qualità dell’esperienza turistica più che la quantità.

Il totale complessivo dei consumi turistici stimati per l’estate raggiunge 41,3 miliardi di euro, così distribuiti:

  • 11 miliardi a giugno;
  • 12,4 miliardi a luglio;
  • 15,9 miliardi ad agosto;
  • 2 miliardi a settembre.

La distribuzione della spesa racconta una vacanza sempre più “esperienziale”. Non a caso, il 28,7% del budget è dedicato alla ristorazione, il 23,6% al pernottamento, il 21,1% ai trasporti, l’11,2% allo shopping e il restante 15,4% ad attività ricreative, culturali ed escursioni.

Questa trasformazione è confermata anche dalle attività preferite dai vacanzieri che preferiscono passeggiate (72,3%), serate con gli amici (51,2%), gite ed escursioni (47,8%), cene al ristorante (44%). Inoltre, la scelta delle mete è guidata soprattutto dalle bellezze naturali (66,8%), dalla familiarità con i luoghi (33,2%), dalla facilità di accesso (26,5%) e dalle opportunità di svago (21,6%). A dimostrazione che il turista contemporaneo cerca esperienze a 360 gradi, immerse nella cultura e nel paesaggio.

Dove si dorme e come si viaggia

Tra le soluzioni di pernottamento, la più gettonata resta la casa di amici o parenti (28,8%), seguita a breve distanza dagli alberghi (26,3%), che si confermano al centro dell’ospitalità strutturata. Seguono case di proprietà (11,9%), B&B (7,7%), campeggi (7%), affitti brevi (5,3%), residence (4,9%) e villaggi turistici (4%).

Per gli spostamenti, la macchina resta il mezzo preferito (66,6%), seguita da aereo (20,7%) e treno (4,4%). La prenotazione diretta è la modalità prevalente (46,3%), con 3 italiani su 4 che pianificano le vacanze con 1-2 mesi di anticipo.

Turismo come motore di inclusione (ma resta il problema dell’accessibilità)

C’è però un altro lato della medaglia che non può essere ignorato: il 49,2% degli italiani non andrà in vacanza tra giugno e settembre, principalmente per motivi economici (54,8%), di salute (24,5%) o familiari (23,9%).

Il quadro emerso dall’indagine Tecnè-Federalberghi racconta un settore in piena evoluzione, che cresce in qualità più che in quantità, destagionalizza, frammenta, diversifica. Ma soprattutto, dimostra che l’Italia è ancora – e sempre di più – la meta del cuore per milioni di persone. Tuttavia, ricorda Bocca, l’ideale sarebbe ora “lavorare per un turismo più accessibile, capace di offrire occasioni di benessere per tutti”.

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