L’estate e le spese degli italiani, tra risparmi e caro-prezzi

Con più di sette consumatori su dieci allarmati per la situazione economica e geopolitica, la stagione estiva in corso si annuncia contraddistinta da prudenza e tagli di budget. L’inflazione non ancora domata rappresenta la prima preoccupazione per gli italiani molto più della difficoltà a risparmiare o dei tassi d’interesse. I timori per il costo della vita si stanno estendendo anche ai ceti meno abbienti, poiché il costo della vita accresce la pressione sulle classi medie. Le famiglie, in poche parole, per riuscire sostenere la spesa sono costrette ad intaccare i propri risparmi. Si viene così a creare una situazione particolarmente critica perchè va a incidere direttamente sul benessere economico degli italiani, il cui reddito lordo nel corso del secondo trimestre è sceso dello 0,2% rispetto a quello del trimestre precedente con una diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie. Parallelamente la spesa per i consumi finali ha continuato a crescere registrando un + 0,2% nonostante il reddito disponibile in flessione.
Ma come hanno fatto a crescere i consumi, se il reddito disponibile è risultato in calo?Lo si intuisce andando a indagare la propensione al risparmio delle famiglie, che è scesa di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, attestandosi su un 6,1%. Sempre nel corso del secondo trimestre, viene stimato all’8,2 % il tasso di investimento delle famiglie consumatrici, ovvero 0,3 punti percentuali in meno rispetto al trimestre precedente. Si registra inoltre una flessione degli investimenti lordi del 2,8%. Il vero problema per i consumatori è senza dubbio il caro-prezzi. Nonostante molte categorie mostrino propositi di spesa negative durante l’alta stagione, alcune si dimostrano più resilienti di altre, malgrado i consumatori adottino comportamenti restrittivi. Giardinaggio, giochi, manifatturiero ed elettronica sono i settori più a rischio di tagli da parte dei consumatori, che prevedono una spesa inferiore rispetto allo scorso anno. Il rapido cambiamento nelle loro abitudini di spesa ha aiutato invece i settori dei servizi come i viaggi e il tempo libero a prosperare anche se i settori che si concentrano sulla vendita di beni come l’edilizia sono in difficoltà. Nonostante l’online continui ad essere il canale preferito dagli italiani, quest’anno il trend degli acquisti nei negozi fisici sembra mantenersi. Ad ogni buon conto, la distinzione tra online e negozi fisici è ormai meno evidente. I consumatori adottano strategie omnicanali, passando dai canali digitali a quelli fisici lungo il percorso di minor resistenza verso l’acquisto.
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