LuxFLAG aggiorna i criteri per ottenere l’etichetta ESG, aumentano i prodotti certificati


Nel secondo trimestre del 2025, LuxFLAG, agenzia lussemburghese di certificazioni sostenibili, ha aggiunto sei nuovi prodotti finanziari al suo portafoglio e ha rivisto i criteri per l’assegnazione della label ESG, rendendoli più chiari e accessibili a livello internazionale. Con le nuove aggiunte, il numero totale di prodotti certificati da LuxFLAG sale a 243, per un valore complessivo di 87,3 miliardi di euro di patrimonio gestito (AuM). Questi includono fondi d’investimento e assicurativi distribuiti in Belgio, Estonia, Francia, Germania, Irlanda e Lussemburgo.
I sei nuovi prodotti che hanno ottenuto l’etichetta negli ultimi tre mesi sono Arkéa Euro Impact Infrastructure Transition Debt 2, Arkéa Euro Core Infrastructure Transition Debt 2, Arkéa Exclusive Impact Infrastructure Debt, CapitalatWork Equities Plus Sicav – Equities Plus At Work D, ECBF I SCSp e IVO Euro Flexible Short Duration SRI
Le etichette hanno validità triennale e devono essere rinnovate alla scadenza.
Per rispondere ai cambiamenti del mercato e alle esigenze degli investitori, LuxFLAG ha aggiornato i criteri per assegnare l’etichetta ESG. L’obiettivo è rendere i requisiti più chiari, coerenti a livello globale e accessibili a un numero maggiore di prodotti.
In primo luogo, ci sarà un’etichetta unica per tutti che copre sia i fondi d’investimento sia i mandati discrezionali (gestioni patrimoniali personalizzate), con un unico insieme di criteri. LuxFlag ha poi chiarito le regole su quali settori devono essere esclusi e in quali è possibile un “dialogo responsabile” (engagement). I settori coinvolti includono: carbone, petrolio e gas, produzione di elettricità, olio di palma e pesticidi e OGM
Non ci sarà poi più l’obbligo di classificazione SFDR quindi un fondo non deve più essere classificato come “Articolo 8 o 9” secondo il regolamento europeo SFDR per ottenere l’etichetta ESG. Questo rende la certificazione più aperta anche ai gestori internazionali. La due diligence ESG diventa però obblifatoria e LuxFLAG richiederà che la valutazione ESG sia integrata nel processo di investimento per il 100% dei titoli in portafoglio.
Inoltre per i fondi “a cascata” (fund-of-funds) e strumenti come obbligazioni verdi o legate alla sostenibilità, è necessaria una documentazione specifica e trasparente.
Infine l’agenzia richiede che chi gestisce i prodotti certificati dovrà aderire a principi riconosciuti a livello internazionale, come i Principi delle Nazioni Unite per l’Investimento Responsabile (UN PRI).
esgnews