SMACH: inaugura a Bolzano “Terzo Paradiso” di Pistoletto con alberi abbattuti da tempesta Vaia


Venerdì 11 luglio 2025, in anticipazione dell’evento di apertura della biennale SMACH, verrà inaugurata l’opera Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto in località Plans, a Colfosco (BZ), alla presenza dei rappresentanti della Fondazione Pistoletto e degli organizzatori.
Il progetto, a cura di Sandro Orlandi Stagl e Phil Mer, è stato coordinato e realizzato grazie al Cultural Hub dell’associazione culturale SMACH con il sostegno della Fondazione Pistoletto – Cittadellarte e di Paolo Mozzo di ARTantide Gallery. Indispensabili per la realizzazione dell’opera sono stati gli Impianti Colfosco come partner tecnico; lo sponsor Stiftung Südtiroler Sparkasse – Fondazione Cassa di Risparmio; i volontari di SMACH, associazione culturale sostenuta in questa attività, come in tutte quelle degli anni precedenti, dagli enti Provincia Autonoma di Bolzano e dalla Regione Autonoma Trentino-Alto Adige.
L’installazione permanente, realizzata con il legno degli abeti abbattuti dalla tempesta Vaia, ha trovato dimora in un prato messo a disposizione dalla famiglia Mersa, nella località Plans, ai piedi del Passo Gardena e in prossimità del massiccio del Sella. Il Terzo Paradiso si integra armonicamente nel paesaggio dolomitico, risultando visibile anche dalla rete sciistica invernale della Val Badia. L’installazione è raggiungibile tramite un percorso pedonale e ciclabile ed è visibile dall’alto da chi attraversa il Passo, dagli scalatori della Ferrata Tridentina e dai frequentatori della seggiovia Plans Frara.
Dal punto di vista concettuale, il Terzo Paradiso rappresenta una sintesi tra due condizioni opposte: il Primo Paradiso, simbolo dell’originaria armonia tra essere umano e natura, e il Secondo Paradiso, esito del mondo artificiale generato dall’ingegno umano, fonte di progresso, ma anche di squilibri ecologici e sociali. Il Terzo Paradiso si propone come una “terza via”, uno spazio di coesistenza attiva e rigenerazione, in cui queste polarità possano interagire generando sostenibilità.
Al cuore del progetto vi è l’idea che l’arte, oltre alla sua dimensione estetica, possa essere strumento di consapevolezza e trasformazione. In questo senso, il Terzo Paradiso si configura come un mito contemporaneo: una narrazione simbolica che stimola responsabilità individuale e collettiva, orientando l’agire quotidiano verso una rinnovata coscienza ecologica e sociale. Il termine “paradiso”, dal persiano pairidaeza, “giardino recintato”, rievoca un’etica della cura: ogni persona è chiamata a farsi “giardiniere del pianeta”, custode attivo della Terra e delle comunità che la abitano.
Il simbolo dell’opera, una reinterpretazione del segno matematico dell’infinito, è composto da tre cerchi consecutivi. Questa forma, essenziale e densa di significato, diviene emblema di un possibile equilibrio tra i sistemi viventi e quelli costruiti. In tale prospettiva, Il Terzo Paradiso non è solo un’installazione artistica, ma un’infrastruttura culturale e pedagogica: un’opera capace di generare senso, attivare pratiche di rigenerazione e promuovere una visione sistemica, etica e sostenibile dell’abitare il mondo contemporaneo.
esgnews