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Trump: “Sei mesi straordinari” ma il gradimento è ai minimi

Trump: “Sei mesi straordinari” ma il gradimento è ai minimi

NEW YORK – Donald Trump si vanta di aver rilanciato gli Usa, in appena sei mesi. Di sicuro li sta cambiando radicalmente, ad una velocità rara fra i predecessori, al punto che molti americani non li riconoscono più. Se poi la loro democrazia ne uscirà intatta è un altro discorso, da verificare nei prossimi tre anni, ammesso che non sfidi la Costituzione per pretendere il terzo mandato.

«Oggi - ha scritto ieri il presidente sui social - è l’anniversario dei primi sei mesi, considerati uno dei periodi più significativi di qualsiasi presidente. Abbiamo fatto molte grandi cose, inclusa la fine di varie guerre. Sei mesi non sono un lungo periodo per il rilancio di un Paese». Però, secondo lui, «un anno fa eravamo morti, ora siamo il più rispettato al mondo». I cambiamenti più significativi sono avvenuti sul fronte interno, a parte i dazi che hanno doppia valenza. Ha fatto approvare al Congresso il Big Beautiful Bill, che taglia le tasse per 4.500 miliardi di dollari e l’assistenza sanitaria a milioni di americani. La deputata democratica Ocasio Cortez l’ha definito «il più grande trasferimento di ricchezza ai più ricchi, un enorme atto di corruzione». Per non parlare poi dei vari modi in cui il presidente e la sua famiglia si stanno arricchendo, tipo le criptomonete. Su questo si è consumata la clamorosa rottura con Elon Musk, che ha accusato l’ex amico Donald di aver tradito le promesse della campagna elettorale, occupandosi dell’establishment invece della gente.

Le nuove rivelazioni su Epstein

Grosso modo l’accusa che la base Maga gli ha lanciato per il caso Epstein, dove rimangiandosi la promessa di pubblicare tutti i documenti segreti è diventato il difensore della classe privilegiata. Il New York Times ha aggiunto altri particolari, come una festa organizzata a Mar a Lago per una competizione tra ragazze calendario, in cui l’unico invitato era Jeffrey, o la denuncia di Maria Farmer, che nel 1996 aveva accusato il finanziere di abusi sessuali, chiedendo all’Fbi di indagare anche su Trump, presente a vari incontri.

Immigrazione e economia

Sull’immigrazione ha fatto meno deportazioni di Obama, ma più clamorose, per dare l’impressione di mantenere gli impegni. La Guardia nazionale nelle strade di Los Angeles ha però suscitato dubbi sulla svolta autoritaria, mentre Alligator Alcatraz e la deportazione di illegali che non avevano commesso reati ma si erano ormai integrati nel sistema, sta provocando reazioni delle imprese che perdono lavoratori.

Le pressioni per cacciare il capo della Fed Powell hanno confermato lo scarso rispetto per le regole della democrazia, aiutato dalla Corte Suprema a maggioranza conservatrice, quasi sempre schierata con lui.

Crollo nei sondaggi

La logica dei dazi cambia spesso, col rischio di far tornare l’inflazione ingolfare l’economia globale e americane, provocando tensioni geopolitiche rischiose, non solo con la Cina, ma anche con alleati tradizionali come gli europei. Non ha chiuso la guerra in Ucraina in 24 ore, anche se ora sta cambiando linea con Putin che lo ha preso in giro, mentre i raid in Iran potrebbero non portare ad un nuovo paradigma in Medio Oriente, se non riuscirà a fermare anche la guerra a Gaza. Secondo un sondaggio di Cbs e YouGov, il suo gradimento è sceso al 42%. Non tutti, insomma, sono convinti che per l’America stia iniziando la nuova età dell’oro.

La Repubblica

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