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'100 anni di Fregene': Mario Scelba racconta la storia del lido glam dei romani

'100 anni di Fregene': Mario Scelba racconta la storia del lido glam dei romani

Fregene, gettonatissima meta balneare a 30 chilometri da Roma, ha cento anni, compiuti il 21 aprile 1925, data in cui fu inaugurata ufficialmente. È questa una delle tante notizie inedite, delle curiosità, ricostruzioni storiche e rare foto d’epoca contenute nel nuovo libro “100 anni di Fregene” scritto dal giornalista, caporedattore del Tg1, Mario Scelba per Palombi Editori (104 pagine, prezzo 20 euro).

Il racconto di questa località emerge dalle ricerche dell’autore negli archivi storici, nelle emeroteche e dalla sua personale raccolta di documenti. Il secolo di Fregene nasce da una speculazione immobiliare finita agli inizi degli anni Trenta con una clamorosa bancarotta. Tracciando un percorso cronologico il libro ripercorre le ragioni della scelta nel primo Novecento tra Ostia e Fregene per diventare Lido della Capitale, della lotta alla malaria, vero ostacolo al nascente turismo balneare sul litorale romano.

L’autore poi passa a descrivere le figure dei soci investitori venuti dal Nord, chi erano, cosa volevano e che fine hanno fatto. Poi passa alla cronaca dell’inaugurazione citando quotidiani dell’epoca e inquadrandola anche nel contesto politico ed economico. La bonifica di Maccarese era ormai certa e Fregene, con la sua grande pineta, le dune sul mare e la spiaggia chiara a due passi da Roma, poteva finalmente diventare un’oasi balneare esclusiva, con ville, cottages, pontili, casinò, alberghi, ristoranti, parchi, serre e ippodromo, così come era stata pensata.

Arrivò invece il crac: le proprietà e i terreni, insieme a tutti i debiti, passarono alla Banca d’Italia che si trovò a gestire oltre alla caotica amministrazione ereditata, anche il periodo della guerra - del quale l’autore è prodigo di episodi e di fatti tragici, compresa la morte mai chiarita del gerarca fascista Ettore Muti – e la ricostruzione, fino al 1951, quando non senza polemiche, anche queste narrate nel libro, il comprensorio fu ceduto all’impresa Financo del costruttore Federici.

La narrazione, sempre costellata da continui rimandi a interviste, articoli e testimonianze, si chiude con gli anni Cinquanta e Sessanta. È l’epoca d’oro della “Hollywood sul mare”, con Fellini, Flaiano, attori, attrici e produttori che oltre a frequentare Fregene e riscoprire il Villaggio dei pescatori, inconsapevolmente accrebbero la notorietà del posto e con essa la sua frequentazione, affondando definitivamente l’antico e velleitario progetto di farne una località esclusiva con tanto di biglietto d’ingresso.

Non manca un ultimo stimolante capitolo sulla storia della Pineta nel quale Scelba, argomentando alcune incongruenze, evidenzia dei dubbi sulla data della sua piantumazione. Molti fondati riscontri fanno infatti ipotizzare all’autore che in realtà l’attribuzione a papa Clemente IX Rospigliosi nel 1666, sia semplicemente frutto di un grande equivoco. E spiega perché, con un finale a sorpresa.

Adnkronos International (AKI)

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