Fagagna Dance Festival, il borgo friulano sarà uno spettacolo

GUARDA IL SERVIZIO VIDEO. Torna il Fagagna Dance Festival, l’evento dedicato alla danza contemporanea che porta in Friuli Venezia Giulia decine di artisti dell’arte coreutica provenienti dalla regione, dall’Italia e da oltre confine.
Appuntamento da giovedì 25 a domenica 28 settembre con la seconda edizione del festival che quest’anno vede la collaborazione dell’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia e un ricco programma di spettacoli, laboratori e incontri per professionisti ed appassionati di danza.
Il Festival è ideato da Pablo Girolami che ne è direttore artistico e che ha fondato nel 2019, sempre a Fagagna, IVONA, la compagnia di danza contemporanea e associazione culturale, con l’obiettivo di celebrare la vitalità e la bellezza della danza in tutte le sue forme attraverso un festival capace di coinvolgere la città, la comunità, il territorio circostante.
“Sono davvero felice e orgoglioso di dare il via alla seconda edizione del Fagagna Dance Festival – commenta Girolami – Dopo la splendida esperienza dell’anno scorso, torniamo con un programma ricco di artisti giovani e talentuosi, italiani e internazionali. È un piacere poter ospitare colleghi che stimo e giovani autori emergenti, offrendo loro e al pubblico uno spazio di libertà, ascolto e scoperta all’interno del bellissimo borgo di Fagagna. Grazie al lavoro durato molti mesi e grazie al sostegno dell’ERT, il festival si rafforza nel panorama culturale regionale e diventa, come avevamo sperato, un appuntamento annuale e di riferimento per la danza.”
“La collaborazione con IVONA – interviene il direttore dell’ERT, Alberto Bevilacqua –concretizza per noi il desiderio di aprire lo sguardo verso le frontiere del contemporaneo nella danza, accogliendo e sostenendo la creatività delle giovani generazioni di artisti e soprattutto la loro visione sul futuro. La partecipazione al Fagagna Dance Festival rafforza l’impegno del nostro Ente per la danza e consolida, inoltre, un legame sempre più capillare con il territorio: Fagagna, infatti, entra proprio con la nuova stagione 2025/26 a far parte della grande famiglia ERT, una costellazione di 30 teatri e comunità che insieme compongono un unico grande palcoscenico regionale”.
Il programma del festival viene concepito con un approccio incentrato sulla diversificazione della danza contemporanea, un’arte che abbraccia un ampio spettro di stili e pratiche, e con l’obiettivo di creare un ponte tra artisti locali, nazionali e internazionali, un legame significativo tra Fagagna e l’Italia, tra il Friuli Venezia Giulia e il resto del mondo.
Quest’anno, infatti, oltre alle corregionali IVONA e Arearea, ci sono compagnie e artisti che arrivano da Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Campania e poi Albania e Polonia.
I quattro principali spettacoli serali sono chiamati Atto I, II, III e IV, dal momento che racchiudono ognuno tre momenti diversi scelti per la forza compositiva e interpretativa, lavori delicati e potenti che colpiscono lo spettatore e aprono viaggi interiori, lasciando a ciascuno la libertà di costruire la propria lettura.
“Il fil rouge del festival – continua Girolami – è quello di indagare la complessità degli istinti umani, il rapporto con il corpo e con i suoi mutamenti attraverso lo sguardo delle nuove generazioni. Tutti gli artisti programmati hanno meno di 35 anni e molti di loro appartengono alla comunità LGBTQIA+: una scelta che rispecchia la vocazione della nostra associazione, nata da artisti giovani e Queer per artisti giovani e Queer, con l’intento di rappresentare la diversità e portare sul palco prospettive e linguaggi unici, capaci di risuonare con un pubblico ampio. Il nostro festival è un luogo di scoperta, confronto e autenticità, parla di libertà creativa, di comunità, di corpi e di emozioni, e che ci permette di crescere insieme, come artisti e come spettatori.”
Gli spazi scenici del festival non sono solo un modo per dare valore al territorio e ai suoi luoghi più significativi, ma sono anche spazi utilizzati come inedite scenografie: spettacoli e laboratori, infatti, andranno in scena a Palazzo Pico, nel Museo Cjase Cocèl, alla Casaforte La Brunelde, nel Castello di Fagagna e anche nell’Oasi delle Cicogne.
“Siamo felici di supportare la compagnia IVONA – ha commentato il sindaco di Fagagna Daniele Chiarvesio, sindaco di Fagagna – è nata sul nostro territorio e, attraverso il festival, accende i riflettori su Fagagna e sui suoi luoghi più identificativi, da quelli storici e artistici fino a quelli naturalistici, come l’Oasi delle Cicogne. Anche la collaborazione con ERT è importantissima: il nostro Comune da quest’anno fa parte della famiglia Ert con la prima programmazione teatrale e tale sostegno ci dà la possibilità di dare al pubblico nuove esperienze di spettacolo di alto livello.”
Il valore per il territorio del Festival sta anche nell’attenzione per le comunità più fragili che lo abitano: per questo saranno coinvolti anche il centro Diurno di Fagagna per persone con disabilità e la residenza per anziani di Martignacco dove andrà in scena uno spettacolo e organizzato uno speciale laboratorio. Ci sarà anche un vero spazio teatrale, precisamente quello del Teatro Sala Vittoria di Fagagna.
In più, ognuno dei quattro spettacoli serali del Festival sarà anticipato da una breve esibizione di una scuola di danza del territorio, ovvero Ballet Ensemble Cinello (25 settembre), Gruppo Fern (26 settembre), Axis Danza (27 settembre) e A.S.D Vitality Dance & Fitness (28 settembre).
Fagagna Dance Festival è organizzato grazie al sostegno della camera di commercio di Udine-Pordenone e del Comune di Fagagna.
IL PROGRAMMA
Giovedì 25 settembre
Il primo spettacolo del festival è Atto I, alle 20.30 nel Teatro Sala Vittoria di Fagagna: sul palco Nice to meet you two del duoSara Ariotti & Kyda Pozza, Venus Bleue di Kiran Bonnema e Dusk del Nuovo Balletto di Toscana con Matteo Capetola, Matilde Di Ciolo.
Il primo passo a due racconta il piacere di conoscere lo sconosciuto appena due mani si incrociano quando il contatto diventa l’interruttore per rendere possibile l’immateriale, la fantasia.
L’assolo di Venus Bleue è ispirato all’omonima scultura di Yves Klein e illustra la presa di coscienza della statua della propria esistenza, un viaggio di scoperta all’interno di questo corpo appena trovato.
Chiude lo spettacolo Dusk, un altro duetto che crea una conversazione tra due esseri accompagnati dalle musiche per organo della compositrice svedese contemporanea Anna von Hausswolff.
La giornata inizia già la mattina a Palazzo Pico di Fagagna con il laboratorio a cura del Nuovo Balletto di Toscana dedicato ai danzatori dai 14 anni in su di livello avanzato, per scoprire come la resistenza, la forza fisica, la fluidità e la morbidezza possano coesistere in un unico movimento, e come la tecnica diventi la base su cui costruire un movimento autentico e spontaneo.
Venerdì 26 settembre
La prima parte del secondo giorno di festival è interamente dedicato alle persone più fragili della comunità, anziani e persone con disabilità, con tre appuntamenti: si inizia alle 10 nella Sala del Centro diurno per persone con Disabilità con uno speciale laboratorio di danza curato da Ivona e basato su tecniche di improvvisazione guidate, per esplorare la propria gestualità e la relazione con il nostro corpo.
Al termine, sempre al Centro diurno, lo spettacolo Misshapen della danzatrice Sara Ariotti che esplora l’esigenza intima e personale di indagare sulle mutazioni del corpo: Misshapen, che tradotto significa “deforme”, e che con l’appellativo “miss” ricorda la figura femminile, vuole rappresentare la metamorfosi di un corpo che si trasforma e si deforma.
Alle 15 lo stesso spettacolo Misshapen va in scena per gli ospiti della Residenza per anziani del Gruppo Zaffiro di Martignacco.
Alle 12.30, alla Casaforte La Brunelde di Fagagna, torna l’incontro dedicato agli operatori nazionali e internazionali e agli artisti della danza contemporanea per uno scambio tra professionisti del settore.
Alle 20, nel Parco della Casaforte La Brunelde (Fagagna), va in scena lo spettacolo Atto II con The nature OF della Compagnia Cornelia, Presenza Reale con il Duonux e Misshapen con Sara Ariotti.
The nature OF è un viaggio attraverso la complessità degli istinti umani in una coreografia site specific creata ad hoc per il luogo in cui va in scena.
Presenza Reale, invece, è un Assolo di Alice Beatrice Carrino, un’interpretazione in chiave contemporanea ispirata alla Regina Margherita in cui la danza rievoca gesti, sguardi e atmosfere di un’epoca passata, creando un dialogo tra storia e presente. Chiude l’Atto II Misshapen della danzatrice Sara Ariotti.
Al termine, il dialogo con gli artisti (organizzato alla fine di ogni Atto) e uno speciale DJ set con aperitivo organizzato dal b&b In Giro al Pulinar.
Sabato 27 settembre
La mattinata si svolge a Palazzo Pico di Fagagna prima con il Laboratorio IVONA – con Pablo Girolami e i danzatori della compagnia – dedicato al livello avanzato/pre-professional dai 14 anni in su e a seguire con il Seminario di drammaturgia e di filosofia dello spettacolo di Gabriele De Anna (Professore di Filosofia all’Università degli Studi di Udine) e Karen Stenico (Drammaturga), pensato per approfondire strumenti e prospettive utili alla creazione scenica.
Tre repliche – alle 15, 15.30 e 16 – per una speciale performance nell’Oasi delle Cicogne di Fagagna: s’intitola Brucia prigione brucia e, con la coreografia di Pablo Girolami, esplora la rivoluzione negata di Franco Basaglia come un’avventura dei corpi. Il giorno in cui i muri dell’ospedale psichiatrico sono stati abbattuti, i corpi hanno dovuto ricominciare a imparare ad essere corpi. Cos’è la libertà in uno spazio aperto e sconosciuto?
La sera ci si sposta nel Teatro Sala Vittoria di Fagagna alle 20.30 con Atto III e Le prefiche di Nnamdi Nwagwu, DaDa Love di Mateo Mirdita e DIVE del Collettivo Nanouk.
In Le Prefiche, si intraprende un viaggio rituale guidato da quattro prefiche che incarnano la radicata storia ricca e antichissima, antecedente persino agli Egizi, del pianto professionale a supporto della perdita. Dada Love è invece un duetto tra due donne (Martina Piacentino e Asja Marabotti) che si osservano, si sfuggono, si cercano e si rivelano a poco a poco, in un rituale fatto di gesti, pudore e attrazione.
A chiudere l’Atto III, il Collettivo Nanouk con DIVE che si ispira alla sindrome del pesce rosso, quella per cui rimaniamo nella nostra graziosa boccia di vetro, escludendo il diverso e limitando la percezione del mondo in cui viviamo.
Domenica 28 settembre
La domenica, ultimo giorno di festival, inizia alle 11 con un laboratorio aperto a tutti al Museo Cjase Cocèl di Fagagna. I partecipanti al laboratorio saranno guidati, attraverso una serie di “suggestioni”, a muoversi nello spazio, a scoprire il proprio corpo, a migrare, non solo con l’obiettivo di viaggiare verso terre più fertili, ma anche per rafforzare i legami nella comunità in cui vivono.
Per lo spettacolo finale del festival, è il suggestivo Castello di Fagagna ad ospitare alle 19 Atto IV con l’ultima trilogia di danza formata da Le vie di carta sul viaggio di Compagnia Arearea, un Primo studio del nuovo lavoro del Collettivo Nanouk e Ki.
Le vie di carta è il miraggio di un giovane viaggiatore che esplora dentro di sé un nuovo racconto. KI sta per Katarzyna Zakrzewska & Iga Włodarczyk, coreografe ed interpreti di una danza che esplora la forza dei piccoli gesti, la connessione invisibile tra i corpi e l’attenzione a ciò che ci guida nel presente.
Infine, il collettivo Nanouk artisti associati con produzione House of IVONA, presenta un primo studio del nuovo lavoro con una poetica che unisce irruenza e delicatezza per dare voce alle fragilità di tutti noi.
İl Friuli