Mr. Moon e le sue carezze sospese. Dai cuori alle frasi, cura per l’anima: "C’è troppa negatività, amiamoci..."

Passeggiando per le strade di Milano è facile incappare nelle installazioni di Mattia Varsalona, in arte "Mr. Moon" o "Lunar": cuori rossi con frasi romantiche o motivazionali che hanno tutto l’aspetto di una "carezza sospesa" rivolta a coloro che, girovagando per la grande metropoli, hanno bisogno di una parola di conforto. E in poco tempo le sue opere sono diventate virali sui social: l’artista piemontese, infatti, ha oltre 431mila followers solo su Instagram. Dal nord al sud Italia, i cuori di Mr. Moon animano le strade delle grandi città e Milano è per lui una splendida tela bianca da dipingere di rosso: "Passeggiamo tutti con lo smartphone tra le mani e la testa bassa - racconta l’artista -. Mi piace l’idea che ognuno di noi possa uscire dalla propria bolla virtuale e riscoprire la bellezza dell’arte disseminata per le vie dei grandi centri".
Varsalona, da dove nascono i suoi nomi d’arte "Mr. Moon" e "Lunar"?
"Il fil rouge è sempre il medesimo: il mio amore per la notte. Ho sempre creato le mie opere al chiaro di luna, per me è una fonte d’ispirazione. Penso che la notte appartenga ai sognatori e sia per pochi: è solo nel buio che troviamo la forza e il coraggio di esprimerci e di dire frasi che non avremmo mai il coraggio di pronunciare alla luce del sole".
Quale ruolo ha l’arte nella sua vita?
"Mi ha sempre accompagnato fin da quando ero bambino. Per un certo periodo l’ho messa da parte, fino a quando nel 2018 ho sentito l’urgenza di esprimermi e di raccontarmi. Ho iniziato a postare alcune vignette sui social, fino a quando mi sono reso conto di voler abbandonare la dimensione online per riscoprire la bellezza del mondo offline. Mi piace poter incontrare le persone e superare le barriere virtuali imposte dagli smartphone".
Perché definisce le sue opere "multisensoriali"?
"Il mio obiettivo è creare installazioni capaci di coinvolgere e attivare tutti i sensi. A fine novembre ne ho realizzato una nel quartiere di San Siro per sensibilizzare i passanti su un tema ormai tristemente all’ordine del giorno: la violenza sulle donne. Ho costruito un muro su cui era impresso un Qrcode da cui, una volta scansionato, era possibile ascoltare una canzone dal titolo "L’amore non ha lividi". Ecco, quello, per me, è un esempio di installazione multisensoriale perché coinvolge la vista, l’udito e il tatto".
Una delle sue opere più emblematiche è il cuore rosso con frasi romantiche o motivazionali: da dove nasce questa idea?
"L’arte mi emoziona e vorrei poter provocare la stessa sensazione positiva nei passanti che si imbattono nelle mie installazioni. Da questo semplice pensiero è nata l’idea di usare come simbolo il cuore. Le frasi, invece, le ricerco nei film o nei libri che mi ispirano oppure da quelle espressioni che utilizziamo nella nostra quotidianità. Una delle mie preferite è: ‘Scrivimi quando arrivi a casa’".
Molte delle sue installazioni si trovano nelle zone centrali di Milano: come mai sceglie di disseminare i suoi cuori nei punti nevralgici delle città italiane?
"La mia missione è portare messaggi positivi attraverso l’arte e i luoghi più affollati sono quelli in cui riesco a raggiungere più persone. Milano, così come Torino, Roma o Napoli, sono città bellissime ma vivendoci tendiamo a darle per scontate. Mi piace usare i miei cuori per valorizzarle".
Perché le sue installazioni hanno così tanto successo?
"Domina la negatività e ognuno di noi ha bisogno di sentirsi amato".
Il Giorno