Bari, nuovo «sì» di Maita e anche Pucino resterà biancorosso

BARI - Ore di attesa in casa Bari. Tocca alla proprietà comunicare scelte e programmi per la prossima stagione. Nell’ordine, l’individuazione del budget, chiarezza sui nomi a cui affidare l’area mercato (direttore sportivo) e poi la guida tecnica. Per il punto primo non è difficile immaginare che le cifre stanziate dalla Filmauro saranno, più o meno, sovrapponibili a quelle della passata stagione. Ovvero, troppo poco per poter ambire a giocare il campionato di chi vuole vincere. Spesso il presidente Luigi De Laurentiis ci ha tenuto a sottolineare come il club non possa permettersi conti fuori controllo e che sia impensabile tenere il passo delle proprietà straniere. Tutto vero. Ma esisterà o no una via di mezzo tra chi fa follie e quello che tocca ingoiare ai baresi? Possibile che, in piena emergenza a gennaio, non ci si possa permettere di investire 250 mila euro per un difensore impegnato nel campionato di serie C? Possibile che aver visto dal vivo, in ogni angolo d’Italia, decine di partite non abbia partorito una sola operazione di mercato? Sono anche questi gli argomenti alla base del clamoroso distacco della tifoseria rispetto alla squadra di calcio. Vincere resta il mestiere più complicato del mondo. Ma a Bari non si può fare a meno di provarci. Per davvero, però. E non cominciando ogni stagione col motto «speriamo che Dio ce la mandi buona». No, non può essere questa la strada da percorrere. Puntare alla serie A comporta altre scelte e, soprattutto, altri atteggiamenti.
S’è detto di voci molto attendibili che raccontano della rinnovata fiducia che De Laurentiis avrebbe concesso a Giuseppe Magalini e Valerio Di Cesare. Il nono posto era e resta un fallimento, nessun aggiornamento in merito. Però vien difficile l’idea di bocciare uomini mercato dopo una sola stagione. Il gruppo costruito era unanimemente considerato in grado di centrare l’obiettivo playoff. Al netto di errori di valutazione che sono sotto gli occhi di tutti. E gli errori, quando devi gestire un budget nettamente inferiore rispetto ai club che giocano per vincere il campionato, vanno necessariamente messi in conto. La conferma di Magalini e Di Cesare, insomma, non è propriamente un cazzotto nell’occhio. Ci può stare.
Qualcosa, intanto, si muove anche sul piano della costruzione della rosa. Mattia Maita, legato al Bari con un contratto fino al 2026, ha allungato il vincolo di un anno, con opzione per l’anno successivo. Per amor di verità, non si tratta di un’operazione recente. Diciamo che dovrebbe risale ad almeno due mesi fa. Maita resta un ottimo prospetto per la serie B e anche nello scorso campionato ha confermato di poter essere una figura centrale nel progetto tecnico-tattico. Pur con il limite della scarsa capacità di incidere in fase offensiva, alla voce gol e assist. Della conferma di Benali, scattata in automatico dopo un certo numero di presenze, già si sapeva. In mezzo al campo l’allenatore potrà contare su due pedine affidabili.
Raffaele Pucino aveva il contratto in scadenza il prossimo 30 giugno. Ma anche lui vestirà ancora la maglia biancorossa. Un rinnovo che era dato per scontato da un bel po’, con il difensore che si appresta a vivere la quinta stagione consecutiva con la maglia del Bari. Calciatore affidabile, terzino o marcatore nella difesa a tre, Pucino garantisce anche una buona dose di personalità. Con più di 300 partite in serie B non potrebbe essere diversamente.
Ovvio che non possano essere queste le operazioni in grado di scaldare il cuore dei tifosi. Servirà ben altro se i De Laurentiis vorranno realmente provare a tendere la mano alla gente del Bari.
La Gazzetta del Mezzogiorno