Fiorentina, ora due partite fondamentali: Pioli obbligato a dare la svolta in 180 minuti

Firenze, 28 ottobre 2025 – Un bicchiere d’acqua nel deserto. Che non è male, sia chiaro, ma non basta per riprendere energia, andare avanti. E uscire da una situazione che rimane delicata e difficile.
Quel bicchiere d’acqua (ovvero il pari salva coronarie strappato al Bologna) ora dovrà avere un seguito. Magari diventare una bottiglietta di quell’acqua salvavita sorseggiata con il pari di Kean, magari una bottiglia, meglio sarebbe una scorta. E tutto questo bisognerà portarlo a casa con i prossimi avversari. Uno si chiama Inter e l’altro Lecce – tanto per rimanere alla strettissima attualità – ed è da queste partite che la Fiorentina dovrà (per forza) segnare uno strappo con tutto quello che è accaduto con l’inizio della stagione.
La maxi fiducia a PioliCominciamo da Pioli. La maxi-fiducia rimessa su di lui con il ritorno a Firenze fa registrare segnali di erosione. Da parte della gente, soprattutto. Niente di definitivo (ancora) ma Pioli adesso deve dare quel qualcosa alla squadra che ancora non è arrivato. Gestione del gruppo, tattica, mentalità: la sveglia che Pioli deve dare alla Fiorentina gira su queste situazioni. Qualcosa, lo dice amaramente la classifica, non è andato in questa direzione. Dunque quel qualcosa va trovato, corretto e sbilanciato nella direzione opposta.
Sul piano del gioco, poi, è impossibile non accendere i riflettori (altrettanto drammatici come quelli sulla classifica del campionato) del rendimento del centrocampo. Lì dove dovevano e dovrebbero esserci elementi di qualità (vedi Fagioli e Nicolussi Caviglia) e di intensità (vedi Mandragora e Sohm), c’è molto più semplicemente un groviglio di problemi. Di mancanza di idee, consistenza e di conseguenza gioco.
Analisi del centrocampoIl centrocampo, in un’analisi approfondita della situazione viola, rimane oggettivamente l’oggetto più misterioso da valutare, scoprire e osservare con un briciolo di ottimismo.
La partita con il Bologna ne è stata la riprova perfetta. La Fiorentina mollando la mediana agli avversari dopo una decina di minuti è finita in affanno e ha rischiato di sprofondare definitivamente, lasciando Kean e Gud alla ricerca (in solitaria) di palloni che avrebbero dovuto mettere in difficoltà la difesa del Bologna.
Tutto questo senza dimenticare il non impiego di Fazzini. No, nemmeno nella girandola delle sostituzioni e nemmeno quando si è presentata la squadra in campo con un assetto tutto offensivo. Altro giro e altro mistero. Da risolvere in fretta, sia chiaro.
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