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Gasperini: “Roma difficile, ma mi darà forza”. Ranieri scherza: “Antipatico ma ambizioso, ci serve”

Gasperini: “Roma difficile, ma mi darà forza”. Ranieri scherza: “Antipatico ma ambizioso, ci serve”

ROMA — «Era antipatico, gliel’ho detto. Ai tifosi della Roma e a me molto di più. Però è stato scelto lui perché sono convinto che Roma ha bisogno di una personalità forte, di un tecnico che non si accontenta mai, che è sempre incavolato, che vuole migliorare la squadra, il singolo». Claudio Ranieri lo dice con il sorriso, ma il passaggio di consegne è tutt’altro che una formalità. Gian Piero Gasperini raccoglie l’eredità e prova subito a cambiare l’aria: «Tutti mi continuano a mettere in guardia su Roma, su quanto sia difficile lavorare qui e quanti pericoli ci siano. Questa deve essere una forza. Io vedo solo tanto entusiasmo e voglia di calcio».

Ranieri: “Gasperini scelta fatta con i Friedkin”

La conferenza stampa che segna l’inizio del nuovo ciclo mette insieme due modi diversi di vivere la panchina, ma uniti da una convinzione comune: la Roma può essere costruita per restare stabilmente in alto. Ranieri, che ha guidato la squadra fino a fine stagione, spiega com’è nato tutto: «Mi avete dato del bugiardo quando vi dissi che non c’era ancora nulla. Avevo chiesto la disponibilità di Gian Piero e lui mi disse “perché no?”, ma da lì a dire che fosse fatta ce ne passava. La scelta l’hanno fatta i Friedkin. Lui ha sempre fatto bene, riesce a cambiare la fisionomia di un atleta. Sa delle difficoltà che incontreremo in questi due mercati. Se fossi rimasto io, avremmo perso un anno di tempo per la costruzione. Lui è stato chiamato per far crescere qualcosa che dia frutti rigogliosi».

Gasperini: “Sappiamo del Fpf, ma la Roma tornerà in alto”

Gasperini racconta i primi contatti: «Claudio mi ha descritto per filo e per segno realtà e situazione. Poi ho incontrato la proprietà: passione, entusiasmo, grande presenza sulla Roma. Hanno progetti ambiziosi, hanno fatto fatica a realizzarli. Hanno visto in me, tramite Claudio, la possibilità di costruire qualcosa di forte. Sappiamo tutti delle limitazioni del fair-play finanziario, ma è una società solida che vuole investire bene, in modo sostenibile. Vogliono portare la Roma in alto». La pressione dell’ambiente? Per Gasperini è una spinta, non un limite. «Mi parlano di radio, di pressione… Io vedo voglia, passione. Se in sei anni ci sono state difficoltà, allora si può correggere qualcosa. Se Napoli ha vinto due scudetti, se Parigi è diventata capitale del calcio, allora anche Roma può. Basta costruire nel modo giusto. Tutti vogliono il meglio per la Roma, se remiamo dalla stessa parte siamo tutti più forti».

Gasperini: “Ranieri ha fatto qualcosa di straordinario”

Il primo obiettivo è il campo. «Il feeling con i tifosi c’è, ma contano i risultati. Claudio ha fatto qualcosa di straordinario nelle ultime 22-23 giornate. La squadra ha dimostrato che può fare tanto. Il gruppo ha dato segnali forti, anche chi era in panchina. È la base su cui lavorare. A Roma non si possono fare programmi a dieci anni, bisogna essere veloci e concreti. Lavorare per costruire una squadra che sappia vincere ma anche perdere nel modo giusto, con identità».

Dybala al centro della Roma di Gasperini

Dybala resta centrale, ma non intoccabile: «Spero stia bene. Se è in condizione è un grande giocatore. Ma non ci sono calciatori inadatti, devono solo star bene. Vogliamo una squadra dove tutti spingano oltre i personalismi. Poi con lo staff lavoriamo per alzare il livello tecnico, tattico, caratteriale. Se crescono i singoli, cresce tutta la squadra».

Gasperini: “Dobbiamo crescere giovani forti”

Sugli attaccanti: «Milito e Retegui erano forti. Il mio merito è stato tirare fuori il meglio. Le mie squadre sono prolifiche, dipende da come interpreti il gioco. Ora si parte da quello che c’è, poi il mercato ci dirà come proseguire». E a proposito di mercato: «Servono giocatori emergenti, che possano diventare internazionali. Non possiamo prendere campioni affermati, dobbiamo costruirceli. Tutti devono puntare a fare la miglior stagione della carriera. Difendere quello che si ha non basta più». Ranieri chiarisce quali siano state le priorità richieste all’allenatore di Grugliasco: «A Gasperini abbiamo chiesto di fare il Gasperini. I tifosi si identificheranno col suo gioco. Vogliamo una squadra che lotti, che faccia un buon percorso in campionato e in Europa. Accettando anche qualche boccone amaro. Ma sempre da arrabbiati».

Gasperini: “Dal mercato mi aspetto qualcosa di nuovo”

Sui nomi del gruppo storico (Dybala, Cristante, Pellegrini, Paredes), Gasp risponde così: «Si parte da quello che c’è, ma non saranno sempre gli stessi. Mi aspetto che dal mercato arrivi qualcosa di diverso, nuove figure che alzino il livello. Pellegrini è infortunato, ma il discorso vale per tutti: bisogna pensare a fare la miglior stagione. Soulé è un giocatore offensivo: deve fare assist, gol, prendersi rigori. Oggi conta essere squadra. Il Psg ha raggiunto traguardi senza Messi e Neymar. Il Napoli ha vinto da squadra. La Roma deve prendere quella strada».

Ranieri sul no alla Nazionale e sul nuovo ds della Roma

Il Gasp poi si sofferma sulle voci di un tentativo della Juventus di soffiare l’allenatore alla Roma: «È vero, c’è stato un avvicinamento. Ma ho scelto Roma perché credo sia la strada giusta, anche con i rischi. È quello che cercavo, ho la convinzione forte di aver fatto la scelta giusta». Ranieri, dopo aver archiviato il caso Italia («Rispetto la Nazionale, ma sono della Roma») chiude parlando di Svilar – «Ho solo chiamato il ragazzo, gli ho detto che c’è un progetto ambizioso. Il resto è di Ghisolfi» – e delle limitazioni Ffp: «Siamo vicini, manca poco. Dal 2026 potremo lavorare con più tranquillità. La proprietà non può mettere soldi, altrimenti lo farebbe. Bisogna stringere i denti. Oggi competiamo con club che comprano ragazzi a 60 milioni a 18 anni. Noi dobbiamo farci trovare pronti con le idee». Idee che, dopo l’addio del ds Florent Ghisolfi a poche ore dalla conferenza stampa, dovrà trovare molto probabilmente uno tra Frederic Massara e Nicolas Burdisso. La nuova Roma è ufficialmente partita. Con il volto sorridente e determinato del suo nuovo allenatore.

La Repubblica

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