Il Lecce punta sulle «ali», quattro soluzioni per esaltare Di Francesco

LECCE - Nel modulo 4-3-3 che il Lecce ha adottato in vista dell’annata 2025/2026, tornando all’idea di gioco da sempre portata avanti dal responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino, sarà fondamentale il lavoro degli esterni. Ad oggi, la rosa del sodalizio salentino ne annovera quattro: Lameck Banda e Tete Morente, sulla fascia sinistra, Konan N’Dri e Santiago Pierotti, su quella destra. Il trainer Eusebio Di Francesco predilige le ali in grado di saltare l’uomo, abili nell’uno contro uno ed in grado di garantire alla squadra la superiorità numerica, per poi calciare in porta o servire il compagno meglio piazzato, col fine ultimo di permettere al collettivo di andare in rete.
Sulla carta, nel Lecce, ad avere queste caratteristiche sono soprattutto Banda e N’Dri. Nelle amichevoli sin qui disputate, però, lo zambiano e l’ivoriano non hanno convinto del tutto. Sono apparsi “fumosi”, a volte velleitari e spesso per nulla concreti. Gli unici spunti degni di nota di Banda sono stati quelli messi in mostra nel primo tempo della partita con lo Spezia, nel quale, proprio da una sua giocata sulla sinistra è scaturito il rigore che, trasformato da Nikola Krstovic, ha permesso al complesso salentino di portarsi in vantaggio. Troppo poco per un calciatore che è atteso in ogni stagione al definitivo salto di qualità. È in grado di compierlo? Impara dagli errori che commette? Di Francesco ha detto a chiare lettere di puntare su di lui e di ritenere che abbia solo bisogno di credere fermamente in se stesso per tornare ad essere quello della prima metà del torneo 2023/2024. Sarà il tempo a chiarire se ha ragione.
N’Dri, dal canto suo, ha iniziato come ha finito il campionato 2024/2025. Dà l’impressione di potere andare via in velocità a chiunque, di essere in grado di fare sfracelli, ma poi sbaglia opportunità clamorose come contro la Carrarese, si incaponisce nel dribbling, non passa la palla al compagno meglio piazzato quando dovrebbe. Chi lo ha visto all’opera in ritiro è convinto che quella che sta per iniziare possa essere la sua annata ed i tifosi giallorossi se lo augurano. Sarà così? Sia Banda che N’Dri hanno l’attenuante, valida per tutti i calciatori del team salentino, di essere solo all’inizio della preparazione, di avere fatto i conti con pesanti carichi di lavoro, di dovere assimilare al meglio gli schemi del nuovo mister. Resta il fatto che al via della serie A mancano meno di tre settimane.
L’impressione, in questo momento, è che per il ruolo di esterni alti si facciano preferire Morente e Pierotti. A fare meglio, sino ad ora, è stato l’argentino, in virtù di una esuberanza atletica di assoluto livello. Né lui né lo spagnolo sono esterni alti dal dribbling secco, rapidi e sguscianti. Piuttosto, danno il meglio sulla corsa ed hanno il pregio non da poco di essere affidabili anche in fase di ripiegamento, quando sono chiamati a raddoppiare la marcatura sull’avversario aiutando il terzino che agisce sulla loro fascia di competenza.
Nel 2024/2025 hanno vissuto entrambi un paio di mesi nei quali sono stati in grande spolvero. Con l’esperienza maturata sono in grado di avere maggiore continuità? Lo dirà il campo. Resta il fatto che il centravanti non va lasciato isolato. Va “accompagnato”. A farlo devono essere le mezzali che si inseriscono, ma anche gli esterni.
In conferenza stampa, nell’abbozzare a grandi linee le strategie di mercato del club di via colonnello Costadura, Corvino ha sottolineato come nei piani della società ci sia la ferma volontà di potenziare il “pacchetto” degli uomini deputati ad agire lungo la fascia. Perchè, ha fatto capire il responsabile dell’area tecnica, il ruolo è usurante, in virtù del fatto che gli esterni alti sono chiamati ad attaccare, ma anche a ripiegare sino a ridosso della propria area. Pertanto, dovrebbe essere ingaggiato una quinta “ala” e pare che si stia cercando un calciatore che possa essere titolare, che abbia i mezzi per accrescere la qualità e l’imprevedibilità. Tutti i nomi che sono stati accostati al Lecce sino ad oggi si sono rivelati delle voci più che trattative. Da qui alla conclusione del mercato, però, i tifosi attendono un elemento in grado di infiammare, con le sue giocate, la loro passione. Ed il medesimo discorso vale per un altro paio di tasselli, sempre ammesso che non parta nessuno dei big.
La Gazzetta del Mezzogiorno