Kolo Muani sempre più vicino alla Juve, Tudor lo aspetta. E quella call con il Psg...

TORINO - Altri contatti. Altri passi in avanti. Però nessuna chiusura. L’arrivo di Kolo Muani sembra un cantiere a tutti gli effetti, e l’impalcatura è ormai definita. La call di ieri tra la Juventus e il Paris Saint Germain è stata positiva, e molto. Tant’è che tra le parti nessuno ha il minimo dubbio di arrivare alla conclusione dell’affare: l’accordo è pressoché totale, e l’apertura dei parigini alla formula richiesta dai bianconeri è stato il tocco a effetto in grado di mettere in discesa il ritorno tanto atteso. Dai dirigenti, dai compagni - con cui Randal continua a informarsi sugli allenamenti, sulla stagione in arrivo -, da Igor Tudor sopra ogni altra persona e sopra ogni altra cosa. L’allenatore lo aspetta come il regalo più gradito: già in sede di rinnovo, il tecnico aveva indicato Conceiçao (poi preso) e Kolo come basi fondamentali della ripartenza. Poi tutto il resto.
Non era solo per il colpo di fulmine, che poi per entrambi ci è voluto un po’ prima di entrare nelle grazie dell’allenatore, è che Igor non avrebbe voluto e non vorrebbe tutt’ora ricominciare da zero. Anzi: l’idea è far fruttare l’apprendistato degli ultimi mesi, scontornandolo dalla pressione del quarto posto e del risultato a ogni costo. Quest’ultima indicazione, naturalmente, ci sarà. Ma per la guida tecnica dovrà farsi conseguenza del lavoro settimanale, della crescita graduale. Una crescita che sarebbe nettamente più veloce con Muani in squadra, in grado di aumentare la competizione in attacco e soprattutto di dare una spalla o un’alternativa a Jonathan David, con gli innumerevoli vantaggi di una situazione e di un’entrata del genere. Il livello offensivo, va da sé, sarebbe totalmente differente rispetto alle ultime puntate. E allora, cos’è che genera quest’attesa, a sua volta simbolo di incertezza? Risposta facile, facilissima, che più facile non si può: la Juve tiene tutto in standby perché dei tappi del mercato non si è mica liberata. In particolare dell’elemento che oggi frena qualsiasi pensiero più libero sulla trattativa: finché Dusan Vlahovic è alla Continassa, sarà comunque complicato immaginare un acquisto nello stesso ruolo. No, non è arrivata ieri la telefonata in grado di sbloccare la trattativa per Kolo Muani. E non arriverà nemmeno oggi, con i bianconeri impegnati tra campo e partenza per il ritiro di Herzogenaurach, dove Tudor contava di ritrovare pure il francese. E invece. Eh, invece niente, niente ancora, ma presto, invece, chissà.
Per adesso, il tecnico croato deve accontentarsi di registrare dei passi in avanti molto concreti tra la Juventus e il Paris Saint Germain: tra le parti l’accordo è pressoché totale e l’apertura sulla formula ha fatto tutta la differenza del mondo, ma qui subentra la prudenza bianconera e in particolare quella del direttore generale Damien Comolli. Il dirigente non ha mai rinunciato all’idea di riportare alla base l’attaccante del Psg, ma di farlo con la contemporanea cessione di Dusan Vlahovic. È il pensiero di diversi dirigenti, è il pensiero di chi l’acquisto di Kolo dovrà poi controfirmarlo. E finché ci sarà tempo, ecco, l’idea resta quella di attendere il momento giusto per chiudere definitivamente l’affare. Che non è in discussione, al momento. Che potrebbe diventarlo, perché dalla Premier League le sirene restano accese (il Tottenham su Tutti) e perché Randal non terrà duro finché vorranno gli altri, ma solo finché vorrà lui. Un messaggio comunque chiaro, alla Continassa, dove ogni parte implicata sa di aver fatto il massimo sul fronte Kolo, e sa altrettanto che l’uscita di Dusan, o anche solo avvicinarsi a quest’ultima in maniera sensibile, potrebbe dare un senso alla mole di contatti, messaggi, chiamate e inevitabili promesse. La più importante l’aveva fatta proprio Tudor all’attaccante francese: faremo di tutto per prenderti, fai di tutto per tornare. Comunque vada, sono state mantenute. E adesso, i metri decisivi.
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