La Brescia sportiva tra gioie e dolori: il basket alla prima finale scudetto, il calcio a rischio scomparsa

Il basket alle porte del paradiso, il calcio sull’orlo dell’inferno. Le due facce della Brescia sportiva, per una città da una parte ebbra di gioia e attesa mentre dall’altra è caria di amarezza e timori.
L’apoteosi del basketLa Pallacanestro Brescia, sponsorizzata Germani, si appresta ad affrontare la prima finale scudetto della sua storia, contro una nobilissima quale la Virtus Bologna. La serie, al meglio della 5 partire, scatterà giovedì 12 giugno in Emilia. Un risultato storico quello del club guidato dalla presidentessa Graziella Bagaglio, divenuto negli anni un punto di riferimento del panorama cestistico nazionale e un modello virtuoso di gestione societaria. E le due cose vanno a braccetto.
Crescita costanteConquistata la serie A nel 2016, nei primi anni la Germani si consolida passo dopo passo ad alto livello, aggiungendo un gradino ad ogni stagione: l’accesso alla Final Eight di Coppa Italia, la qualificazione ai playoff, la partecipazione a una coppa europea. Nell’ultimo lustro squadra e società alzano l’asticella, ottenendo risultati sempre più prestigiosi. Nel 2022 arriva il terzo posto in regular season con Amedeo Della Valle, oggi bandiera e simbolo della Germani, eletto miglior giocatore della stagione; il 2023 è l’anno del primo trofeo in bacheca, con la conquista della Coppa Italia; nel 2024 la squadra si spinge fino alla semifinale scudetto, sconfitta dall’Olimpia Milano che si laureerà poi campione d’Italia.
Il sogno scudettoQuest’anno, appunto, l’approdo all’ultimo atto contro la Virtus Bologna, dopo aver eliminato Trapani in semifinale ribaltando il fattore campo. Le V Nere partono favorite, ma la Germani gioca sulle ali dell’entusiasmo e la Brescia della palla a spicchi sogna ad occhi aperti.
Lo psicodramma calcisticoSono invece gonfi di lacrime gli occhi degli appassionati di calcio, alle prese con uno psicodramma giudiziario più che sportivo, come ormai spesso accade nel pallone, Al termine di una stagione difficile e avara di soddisfazioni, il Brescia Calcio era infatti riuscito comunque a conquistare all’ultima giornata la permanenza in serie B. Un sospiro di sollievo, una base di sicurezza da cui poter costruire e ripartite.
Dal campo al tribunaleInvece, il mancato pagamento di stipendi e contributi contestati al club, con l’effetto domino del rifiuto del presidente Massimo Cellino di presentare le garanzie richieste per l’iscrizione a un campionato professionistico, rischia seriamente di far perdere al Brescia non solo la serie cadetta ma anche la Lega Pro. Il fallimento, insomma. Una situazione drammatica, emersa all’improvviso proprio subito dopo la gioia per la salvezza conquistata sul campo, che sta scuotendo la città al punto che anche il Comune si è mosso, convocando per domani i presidenti di tre club della provincia per mettersi intorno a un tavolo e capite se ci sono i margini per salvare la squadra del capoluogo. Quella con 114 anni di storia e trascorsi nobili in serie A, quella la cui maglia è stata indossata, tra gli altri, da Gheorghe Hagi e Pep Guardiola, da Andrea Pirlo e Roberto Baggio.
Il Giorno