La staffetta dei grandi, Jannik e Carlos, i nuovi Big Two. Djokovic verso il tramonto


Novak Djokovic
Londra, 13 luglio 20205 – Comunque vada, sarà una diarchia. Perché l’ennesima finale tra Sinner e Alcaraz nel giro di pochi mesi si è incaricata di cancellare ogni dubbio residuo: probabilmente siamo arrivati alla fine dei Big Three, perché sulla distanza dei cinque set e delle due settimane è chiaro che Djokovic ormai fatica a tenere sul piano fisico. Ma un terzo incomodo che possa creare difficoltà a Jannik e Carlos ed inserirsi nella lotta al vertice per i prossimi dieci anni al momento non si vede. A turno tutti gli aspiranti sono stati bocciati, come quando provi ad entrare al volo su una giostra che gira velocissima e vieni respinto all’esterno. Jannik è già l’italiano con il maggior numero di finali in uno slam, cinque, quattro delle quali consecutive. Alcaraz non perde dal 20 aprile e ha messo su una solidità che l’arrivo precocissimo ai massimi livelli non poteva garantirgli immediatamente. Ma aver limato certi difetti di tenuta è segno di intelligenza, che sommata al talento e al fisico schiude traguardi impossibili per altri.
La giovane età di entrambi fa supporre che il loro duopolio possa durare ancora a lungo e che ci siano tutti i presupposti per una sfida che possa appassionare i tifosi di tutto il mondo.
Così diversi e così uguali, i numeri dicono che sono anche gli unici a poter pensare di dare l’assalto ad un titolo virtuale eppure leggendario, quel Grande Slam che nel tennis moderno Djokovic ha saputo sfiorare per fermarsi sul più bello. A dire il vero solo Sinner, con la finale raggiunta anche sull’erba, ha dimostrato di poter arrivare a giocarsi qualsiasi slam su ogni superficie. Al di là del ritardo per lo stop concordato, il vero dato tecnico di questo 2025 sono i progressi sia sulla terra rossa che sull’erba dell’altoatesino. Arrivare in finale su qualsiasi superficie è una porta aperta sul futuro, anche perché ad Alcaraz non è ancora riuscito: nell’Australian Open lo spagnolo non è mai andato oltre i quarti di finale.
Ma a differenza di Sinner, lui tre Slam su quattro li ha già vinti, e a Wimbledon cerca un tris consecutivo che lo metterebbe già nella scia delle leggende.
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