La verità di Jannik Sinner dopo la sconfitta contro Alcaraz: ecco cosa è successo

Jannik Sinner, reduce da una stagione difficile, si è fermato a riflettere sulla finale del Roland Garros 2025, una partita che ha segnato profondamente il suo umore. L’epica sfida contro Carlos Alcaraz, durata ore e combattuta punto su punto, ha messo in luce non solo le sue capacità tecniche, ma anche la forza mentale necessaria per affrontare momenti difficili.
Oggi, da Halle, dove difende il titolo all’ATP 500, Sinner apre il suo cuore e racconta a Sky Sport cosa ha provato e quali insegnamenti ha tratto da quella sconfitta.
Sinner a Halle tra esordio tranquillo e possibile scontro con BublikJannik Sinner debutterà all’ATP 500 di Halle contro un qualificato, difendendo il titolo conquistato l’anno scorso. Il vero ostacolo potrebbe arrivare già al secondo turno, contro Aleksandr Bublik, numero 43 ma temibile sull’erba. Il kazako, reduce dal quarto di finale al Roland Garros, ha già battuto l’azzurro due anni fa proprio a Halle, anche se allora Sinner si ritirò per infortunio.
Nei quarti Sinner potrebbe affrontare Machac o Hurkacz, in semifinale uno tra Rublev, Auger-Aliassime o Khachanov, e in finale Zverev o Medvedev. Oltre a Sinner, in tabellone ci sono anche Cobolli, Darderi e Sonego, chiamati a sfide impegnative. Sinner resta il favorito, con tutti gli occhi puntati sulla sua reazione dopo la finale persa al Roland Garros contro Alcaraz.
Jannik Sinner, confessione inaspettata dopo la sconfitta contro Carlos Alcaraz“Credo che la finale del Roland Garros sia stato un segnale positivo per tutto il tennis. La cosa più importante è far crescere questo sport e far vedere che siamo atleti che danno tutto. Credo che sia stata una partita incredibile e di altissimo livello, non è finita come volevamo, succede“, ha dichiarato Sinner ai microfoni di Sky Sport.
L’azzurro ha spiegato che anche i migliori al mondo vivono momenti simili, ma tutto dipende da come ciascuno riesce a reagire e a uscire da queste situazioni, oltre che dalla prospettiva da cui le si guarda. Ha aggiunto che, nonostante i match point mancati, ha raggiunto un livello mai espresso prima su quella superficie. Mentalmente, ha mantenuto la concentrazione per cinque ore e mezza senza mai lamentarsi.
“La settimana dopo Parigi è stata tranquilla, molto tranquilla. Sono andato a trovare i miei genitori, abbiamo fatto una grigliata, mi sono incontrato con i miei amici, abbiamo giocato un po a ping pong. Cose normali, proprio quello che mi serviva dopo un torneo stressante. A me piace trovarmi con molta tranquillità con le persone che mi conoscono, ho la fortuna di avere persone intorno a me che mi vogliono tanto bene, che sono oneste”, ha concluso.
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