Lecce e il centrocampo, scattano le grandi manovre

LECCE - In attesa (ma i tempi di recupero sono ancora lunghi) che Filip Marchwinski torni disponibile dopo il grave infortunio subito nella seconda metà della scorsa stagione, sono sette i centrocampisti convocati dal Lecce per le visite mediche ed i test in programma domani: Medon Berisha, Lassana Coulibaly, Thorir Helgason, Mohamed Kaba, Balthazar Pierret, Hamza Rafia e Ylber Ramadani. A loro vanno aggiunti Olaf Gorter e Niko Kovac, aggregati dalla Primavera per essere valutati da Eusebio Di Francesco.
Abbiamo chiesto a Claudio Luperto, ex centrocampista della formazione giallorossa, leccese doc, cresciuto nel vivaio del club della sua città, a più riprese allenatore nell’ambito del settore giovanile della società giallorossa, di analizzare le prospettive degli interpreti del ruolo che attualmente fanno parte della rosa.
Stando a quanto affermato da Di Francesco nella conferenza stampa della sua presentazione, Pierret sarà il regista della squadra oppure si giocherà il posto con l’altro regista che eventualmente dovesse arrivare dal mercato. «Il tecnico pescarese ha senz’altro avuto modo di valutarne le sue caratteristiche vedendolo all’opera nella passata annata - dice Luperto -. Se ha dato questa indicazione lo ha fatto con cognizione di causa. Ora approfondirà la sua conoscenza in ritiro. Il ragazzo è tatticamente intelligente. Al suo primo campionato di A si è espresso con alti e bassi, il che è comprensibile. Vedremo se sarà in ballottaggio con un altro profilo o se si punterà in maniera decisa su di lui, avendo quale alternativa un calciatore già in organico che sia in grado di adattarsi al ruolo. Le performance di Pierret, comunque, dipenderanno anche dai movimenti dei compagni, sia in fase di possesso che di non possesso. Il calcio è un gioco d’assieme nel cui ambito è determinante la prova di ciascun singolo, nell’ottica del collettivo».
C’è chi è convinto che quella 20225/2026 sarà la stagione di Berisha: «L’albanese ha incantato in alcune partite del torneo 2024/2025, ma non ha avuto continuità, anche a causa di alcuni infortuni che lo hanno frenato ogni volta che sembrava in rampa di lancio. Ha qualità e quel pizzico di sfrontatezza tipico di chi è giovane e vuole arrivare. A Di Francesco piacciono i calciatori con le sue doti. Quindi, potrebbe ritagliarsi uno spazio di rilievo. Toccherà a lui, poi, compiere il salto di qualità».
Coulibaly è stato un uomo-cardine della formazione che ha centrato la terza storica salvezza di fila: «Se il maliano si confermerà ai livelli del 2024/2025 sarà difficile rinunciare ad averlo in campo. Nel corso del campionato gli sono stati assegnati vari compiti ed ha quasi sempre risposto con prove convincenti. Penso possa essere una garanzia anche nella prossima annata. Fermo restando che, nell’assortire un reparto, che sia il centrocampo o un altro, occorre sempre assemblarlo con calciatori dalle caratteristiche differenti e magari complementari».
Kaba sarà chiamato a tornare ai livelli pre infortunio: «È complicato rientrare al top dopo avere subito certi traumi. Quindi ci sta che nel torneo passato abbia fatto fatica. Ora però dovrà dimostrare il proprio valore, proponendo la propria candidatura con grande convinzione. Per lui sarà importantissimo il fatto di svolgere l’intera preparazione con il resto del gruppo. Può garantire fisicità e può essere prezioso in entrambe le fasi».
Helgason è un trequartista, ruolo non previsto nel 4-3-3: «Nel calcio moderno di norma si attacca e si difende in maniera differente. L’islandese potrebbe fungere da mezzala con determinate caratteristiche, eseguendo i movimenti che Di Francesco gli chiederà. Nel 2024/2025 ha avuto un impatto importante sul cammino del Lecce, quando è stato inserito nella lista dalla quale è possibile attingere chi schierare. Lo staff tecnico valuterà bene le sue caratteristiche in ritiro».
Si vocifera che Ramadani e Rafia possano cambiare casacca: «L’albanese ha fatto bene nella sua prima stagione in giallorosso, nonostante dovesse sostituire un calciatore top come Hjulmand. Nel 2024/2025 ha sofferto parecchio, uscendo a lungo dai radar. Il tunisino è stato protagonista per una parte del campionato e poi è sparito del tutto. Non so se il loro destino sia già deciso o se toccherà a Di Francesco stabilire il da farsi in ritiro».
A Bressanone potrebbero esserci anche Gorter e Kovac: «In questo periodo, ai giovani viene data l’opportunità di provare a mettersi in mostra ed a meritare un posto nel gruppo della prima squadra. Chissà che tra di loro non ci sia già un nuovo Dorgu».
La Gazzetta del Mezzogiorno