Lecce, l'ex attaccante Di Michele: «Forza giallorossi, Di Francesco è ok»

LECCE - Nel 2011/2012, David Di Michele faceva parte dell’organico del Lecce che, dalla fase di preparazione e sino al 4 dicembre, è stato guidato da Eusebio Di Francesco, il trainer che si appresta a firmare con il club salentino in vista dell’annata 2025/2026. «Ho ottimi ricordi di lui, sia come allenatore che dal punto di vista umano - afferma l’ex attaccante - Era alla sua prima esperienza in massima serie, ma ha dimostrato subito il giusto approccio con il gruppo. Per quel che riguarda il sistema di gioco, la scelta è ricaduta sul 4-3-3. Il suo calcio era molto propositivo ed a mio parere abbiamo disputato diverse buone partite, sviluppando idee tecnico-tattiche che erano all’avanguardia. Purtroppo, i risultati non sono stati quelli sperati e si sa che in Italia c’è sempre pochissimo tempo per costruire qualcosa. Così ha pagato con l’esonero, dopo 13 giornate, con un bottino di punti non all’altezza delle aspettative. Sono certo, però, che l’avventura nel Salento lo abbia temprato e gli sia servita per i passaggi successivi della sua carriera».
L’ex attaccante aggiunge: «Se, come oramai da più parti viene dato per scontato, sarà il nuovo allenatore del Lecce, avrà la chance per dimostrare di valere».
Eppure, dopo le retrocessioni subite da trainer del Frosinone, nel 2023/2024, e del Venezia, nel 2024/2025, è stato etichettato da molti come il tecnico che sa fare giocare bene le proprie compagini, salvo fallire il traguardo-permanenza: «I risultati vanno contestualizzati - afferma Di Michele - In Ciociaria, disponeva di un organico composto da giovani talentuosi, ma del tutto inesperti per la categoria. Tra l’altro, ha pagato dazio nell’ultima giornata, dopo avere dato a lungo l’impressione di potercela fare. In laguna, la rosa annoverava in prevalenza calciatori stranieri che andavano plasmati e che non conoscevano la serie A. Li ha fatti crescere tecnicamente ed anche tatticamente, ma non è bastato per evitare il declassamento. In entrambi i casi, a mio parere ha svolto un buon lavoro, fermo restando che il traguardo della salvezza non è stato tagliato, il che pesa nei giudizi».
Anche a Lecce avrà tanti calciatori stranieri, con i quali dovrà cercare di regalare al Salento la quarta permanenza consecutiva in A: «Suppongo che il responsabile dell’area tecnica Corvino ed il direttore sportivo Trinchera non smantelleranno il gruppo attuale, che verrà ritoccato. Questo significa che Di Francesco potrà contare su giocatori che già conoscono la massima serie per averla disputata per una o più stagioni, il che è importante. Poi starà a tutte le componenti fare quadrato con l’intento di brindare ad un’altra salvezza. Chi parte per evitare la retrocessione sa bene che ci sarà da soffrire e da lottare sino all’ultimo respiro».
Di Francesco ha vissuto le sue stagioni migliori da trainer del Sassuolo e nella prima annata sulla panchina della Roma: «Ha portato in A per la prima volta la formazione emiliana ed in seguito l’ha stabilizzata in massima serie, avviando un ciclo che, con altri allenatori, è durato sino alla retrocessione del 2023/2024. Tra l’altro, esprimendo un calcio divertente. Le ottime cose messe in mostra con i neroverdi gli sono valse la chiamata nella capitale, dove è salito sul podio in campionato ed ha disputato una semifinale di Champions».
Il Lecce è reduce dalla sua terza salvezza di fila, centrata in un finale di torneo thrilling: «Gli ultimi 90’ sembravano proibitivi. Invece, la squadra ha avuto la forza di espugnare il terreno della Lazio con una prova di carattere, evidenziando grande attaccamento alla maglia. Merito anche a Giampaolo, che ha raggiunto un risultato storico per il club, ed alla società, che ha saputo tenere sempre la barra dritta».
Marco Giampaolo non è stato confermato: «Che questo potesse essere l’epilogo lo si era intuito nel finale di campionato, dopo la sconfitta interna con il Como, al termine della quale si è ipotizzato il suo esonero. A bocce ferme, l’area tecnica ha fatto le sue valutazioni ed ha deciso così».
La Gazzetta del Mezzogiorno