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Lecce, la carica di Giampaolo: «Si vince con la lucidità»

Lecce, la carica di Giampaolo: «Si vince con la lucidità»

Non c’è domani per il Lecce. O meglio, ci sarebbe, ma solo in caso di vittoria contro il Torino. I giallorossi non hanno scelta: vincere per alimentare le proprie possibilità di salvezza, con l’orecchio rivolto agli altri campi, in particolar modo verso le partite di Empoli e Venezia. Il Lecce, infatti, non è più padrone del proprio destino. Per provare a perseguire il sogno della permanenza in serie A è chiamato a centrare quello che sarebbe il primo successo in casa del girone di ritorno, proprio nell’ultima partita al «Via del Mare» del campionato.

Marco Giampaolo è consapevole del fatto che la sfida con il Torino, in programma stasera, sarà decisiva per le sorti del Lecce: «Affronteremo una partita cruciale. Dobbiamo gestire le emozioni e le tensioni di questo incontro con il buon senso e con raziocinio. In classifica ci è capitato di ritrovarci sotto di un punto a due giornate dalla fine. La squadra arriva da alcune sconfitte, ma le prestazioni non sono mai state arrendevoli, spesso e volentieri abbiamo perso soltanto di misura. La squadra sta bene, può giocarsi fino in fondo le sue opportunità. Io farò il possibile e l’impossibile per salvare il Lecce». Il tecnico giallorosso mette nel mirino l’intera posta in palio: «Arrivati a questo punto, il risultato conta più di qualsiasi altra cosa. Io penso che per raggiungere la vittoria si debba passare attraverso la proposta di gioco. Ho analizzato il nostro cammino nelle ultime settimane. L’unica partita in cui abbiamo incassato una sonora sconfitta è quella in casa contro il Como, ma in quell’occasione l’ho persa io perché ho sbilanciato troppo la squadra. Per il resto ci siamo giocati tutti gli incontri, con i nostri pregi e i nostri difetti, senza mai essere sottomessi. Si poteva fare qualcosa in più? Si poteva arrivare a questo punto con qualche punto in più? Assolutamente sì. Ma ora quello che conta è la partita con il Torino. Dobbiamo fare di tutto per vincere e poi vedere cosa accadrà. Le vittorie le costruisci con le prestazioni nei 95 minuti. Voglio una squadra lucida, mi aspetto una partita giusta dal punto di vista della prestazione».

Dall’altra parte del campo ci sarà un Torino che, pur tranquillo in classifica, non allenterà la tensione. «Sono una squadra solida - appunta Giampaolo, ex di turno - il direttore Vagnati è stato bravo a ricostruire nel tempo. Rispetto a quando allenavo io sono rimasti soltanto due calciatori, ovvero Milinkovic-Savic e Linetty, quest’ultimo lo portai io. Verranno qui per fare la loro partita. Il Torino è una società storica, di grande tradizione, ha alle spalle una società solida e una tifoseria appassionata. Lì mi sono trovato bene, pur arrivando in un momento particolare, in pieno periodo covid e senza la possibilità di fare mercato».

Il Lecce vuole salutare il “Via del Mare” con un successo che in casa manca addirittura dallo scorso dicembre: «Ai tifosi voglio dire che sarà la partita più importante dell’anno. So che ci saranno e che saranno al nostro fianco, così come sono sempre stati finora, in casa e in trasferta. Nel calcio non ti regala niente nessuno, non c’è niente di scontato, non devi aspettarti nulla dagli altri. Guardiamo in casa nostra e so che il pubblico saprà fare la differenza». Quanto all’undici titolare che scenderà in campo, i riflettori sono puntati su Kialonda Gaspar, che in settimana ha lavorato in differenziato dopo aver rimediato una brutta contusione alla spalla destra nell’ultima trasferta a Verona.

Giampaolo prende tempo fino all’ultimo per la decisione sull’angolano, che stringendo i denti potrebbe recuperare: «Se Gaspar ci darà garanzie giocherà. Altrimenti al suo posto ci sarà Tiago Gabriel». Per il tecnico qualche dubbio anche in mezzo al campo: «Abbiamo sette giocatori per tre ruoli. Le scelte sono figlie di tantissime valutazioni. Alle volte ho preferito un palleggiatore, altre volte ho cercato caratteristiche diverse. La gestione dei sette centrocampisti, fatta con onestà intellettuale, credo sia la cosa più giusta. La concorrenza è alta, quando c’è competizione il livello si alza. Giocheranno i calciatori che riterrò più adatti a questa partita».

La Gazzetta del Mezzogiorno

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