Lecce quasi pronto: tracciate le «linee»

Nell’intervista rilasciata alla Gazzetta nei giorni scorsi, il presidente Saverio Sticchi Damiani è stato chiaro: il Lecce può permettersi di affrontare senza preoccupazione la lunga fase del calcio mercato grazie al fatto che, da tempo, ha deciso di puntare in maniera quasi esclusiva su calciatori di proprietà. In altri termini, il sodalizio salentino una rosa ce l’ha già, per di più con diverse certezze. Pertanto, avendo già messo a segno tre colpi, è obbligato a compiere poche operazioni in entrata, che aumenteranno nella misura in cui si registreranno delle uscite, che comunque la società non è obbligata ad effettuare. Nel senso che non ha la necessità di impinguare le casse per fare quadrare il bilancio. Inoltre, il massimo esponente del club giallorosso ha rimarcato come, ad oggi, richieste concrete per i giocatori più in vista non ne sono quasi arrivate. Insomma, siamo fermi agli approcci.
In questo momento, considerando i calciatori che sono stati convocati per il ritiro iniziato ieri, la maggior parte dei ruoli sono coperti. I portieri sono tre: Wladimiro Falcone (classe 1995), Christian Fruchtl (2000) e Jasper Samooja (2003). Sarebbe necessario intervenire solo se l’estremo difensore romano, titolare nelle ultime tre annate, dovesse partire. In una simile ipotesi, è già stato deciso che il suo vice tedesco diventerebbe titolare, in quanto si ritiene che dia ampie garanzie. Bisognerebbe quindi reperire sul mercato un “secondo”. Va detto, però, che il Torino, a dispetto dei tanti sussurri che lo danno interessato a Falcone, pare orientato verso altri lidi. Quindi, il portierone capitolino potrebbe anche restare.
La coppia di esterni bassi destri è a posto con Danilo Veiga (2002) ed Owen Kouassi (2003). A sinistra c’è un buco da colmare perché l’unico terzino mancino è Antonino Gallo (2000), che sembra destinato a restare nel Salento. E’ probabile che prima di rivolgersi al mercato si attenda che Eusebio Di Francesco valuti in ritiro Vernon Addo (2005), che nei primi allenamenti svolti ad Acaya ha favorevolmente impressionato il trainer.
I centrali difensivi sono quattro: Federico Baschirotto (1996), Kialonda Gaspar (1997), Matias Pérez (2005) e Tiago Gabriel (2004), ai quali va aggiunto Gaby Jean (2000), che però ha bisogno di tempo per recuperare dal grave infortunio rimediato nel finale della scorsa stagione. In questo caso il punto di domanda è legato a Baschirotto, che potrebbe andare via. Ma per lui vale il discorso fatto per Falcone: il Lecce non ha ricevuto offerte. Inoltre, Gaspar piace all’Udinese, ma per la società giallorossa non è sul mercato. Se non si registreranno addii, non ci saranno innesti
I centrocampisti sono sette: Medon Berisha (2003), Lassana Coulibaly (1996), Mohamed Kaba (2001), Balthazar Pierret (2000), Thorir Helgason (2000), Ylber Ramadani (1996) ed Hamza Rafia (1999). I primi quattro non si muoveranno. Il futuro dell’islandese dipenderà dalla sua capacità di giostrare da mezzala. L’albanese vorrebbe compiere una esperienza altrove ed il suo entourage si sta guardando intorno, mentre il tunisino, che viene dato in uscita anche se il club non ne ha mai parlato, proverà a convincere Di Francesco che merita di restare. Nella zona nevralgica del campo, però, uno o due innesti con le caratteristiche giuste per il 4-3-3 che verrà proposto dal tecnico abruzzese potrebbero essere stati messi in preventivo.
Gli esterni alti sono quattro: Lameck Banda (2001), Tete Morente (1996), Kona N’Dri (2000) e Santiago Pierotti (2001). Dovrebbero continuare tutti ad indossare la casacca del Lecce, nonostante abbiano qualche corteggiatore. Per questo ruolo, stando alle parole di Corvino, dovrebbe esserci anche un volto nuovo.
Le punte centrali sono tre: Nikola Krstovic (2000), Francesco Camarda (2008) e Rares Burnete (2004). L’ex Milan è l’unico certo di fare parte dell’organico. Tutti gli addetti ai lavori sono convinti che, alla lunga, il montenegrino sia il calciatore giallorosso che ha le maggiori probabilità di accasarsi altrove, più all’estero che in Italia (salvo assalti dell’Atalanta). Il rumeno, invece, dovrebbe essere ceduto in prestito per maturare esperienza. Dovrà essere individuato un terzo centravanti e, se si trasferirà altrove Krstovic, un attaccante che si giochi il posto con Camarda. Infine, ci sono i giovani Plamen Penev (2008), Christian Pehlivanov (2006), Vernon Addo (2005), Marlon Ubani (2005), Olaf Gorter (2005), Niko Kovac (2005), Pasquale Esposito (2008), che tenteranno di meritare di essere aggregati stabilmente alla formazione maggiore.
La Gazzetta del Mezzogiorno