Lecce, sirene per Falcone e una chance per Christian Fruchtl?

LECCE La stagione 2025/2026 potrebbe vedere Christian Fruchtl nei panni di protagonista, a difesa della porta del Lecce. Il 25enne estremo difensore tedesco è reduce da un campionato da panchinaro di lusso, ma il suo destino potrebbe mutare in quanto il collega di ruolo Wladimiro Falcone è attenzionato da alcuni sodalizi di massima serie e potrebbe quindi accasarsi altrove. Fruchtl è stato ingaggiato dal Lecce durante l’estate 2024, dall’Austria Vienna, nelle cui file si è comportato molto bene nel 2022/2023 e nel 2023/2024.
Considerato un portiere affidabile ed in rampa di lancio, molti addetti ai lavori hanno messo in correlazione il suo arrivo con la possibile partenza di Falcone, che era attenzionato da più di una società di spicco. Invece, il calciatore romano è rimasto alla corte del club giallorosso e quindi il nuovo arrivato ha dovuto accomodarsi in panchina, continuando ad allenarsi con la massima professionalità. La scorsa estate, a precisa domanda sul perché della scelta di portare nel Salento un giocatore del calibro di Fruchtl se Falcone non doveva essere ceduto, il responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino ha risposto che certe operazioni di mercato a volte vanno effettuate in un certo momento o mai più e che comunque il Lecce ha voluto cautelarsi, in presenza delle sirene di mercato che c’erano intorno al titolare.
Nella sua prima e sin qui unica stagione in maglia giallorossa, il portiere nato a Bischofsmais ha collezionato una sola presenza in Coppa Italia, tra l’altro in una partita tutta da dimenticare. Fruchtl, infatti, è stato schierato per 90’ nella gara Lecce-Sassuolo del 24 settembre 2024, nella quale mister Luca Gotti ha schierato tutte le seconde linee, andando incontro ad una disfatta, con il suo team sconfitto per 0-2 ed autore di una prova indecorosa. Il tedesco ha anche compiuto alcuni interventi importanti, ma ha potuto ben poco, stante la squadra raffazzonata gettata nella mischia dal trainer veneto causa turnover.
In campionato, invece, con Falcone sempre presente dal primo all’ultimo match, senza essere mai sostituito, Fruchtl ha dovuto seguire dalla panchina le prestazioni dei compagni, limitandosi a tifare per loro. Insomma, una situazione tutt’altro che semplice per un ragazzo che nelle due annate agonistiche precedenti era stato grande protagonista, sia pure in un campionato come quello austriaco che non è tra i top-cinque in ambito europeo.
Con l’Austria Vienna, l’estremo difensore teutonico, che in Germania ha militato nel Bayern Monaco (esordendo per pochi minuti in Bundesliga nel 2021/2022, nell’ultima giornata), è stato un pilastro dell’undici-base. Nel 2022/2023 ha disputato 32 partite in campionato su 32 (per complessivi 2.835’) più 2 nei play off di Bundesliga Europa Cup, 5 in Conference League, 2 nelle qualificazioni all’Europa League e 2 nella OFB Cup. Nel 2023/2024 ha giocato 29 incontri su 32 (per un totale di 2.610’, saltandone 3 per infortunio) nel massimo torno austriaco, 4 nelle qualificazioni di Conference League e 3 nelle qualificazioni di Bundesliga Europa Cup. Insomma, a Vienna, Fruchtl è stato grande protagonista.
Nel gennaio scorso, l’estremo difensore tedesco ha ricevuto alcune proposte interessanti da società europee, ma ha deciso di restare a Lecce in attesa del momento propizio per dimostrare il proprio valore. Ebbene, qualora Falcone dovesse partire nel corso del mercato estivo, il sodalizio giallorosso avrebbe già in casa il suo sostituto, che sarebbe pronto a mettersi alla prova in serie A, campionato nel quale non ha ancora fatto il proprio esordio.
Nel maggio scorso, tra l’altro, Fruchtl ha parlato con toni entusiastici della sua esperienza di vita nel “tacco d’Italia”, tramite le pagine social dell’Ambasciata tedesca a Roma: «Ciò che mi colpisce di più qui sono le persone. L’accoglienza calorosa e la tranquillità con cui si vive mi hanno conquistato subito. Gli italiani sono “pazzi” per il calcio e lo si percepisce in ogni partita, in ogni allenamento e anche per strada. I tifosi del Lecce vivono per il loro club, e questa loro passione è contagiosa. Ma non è solo il calcio a rendere speciale la vita qui. È l’insieme: la cultura, il buon cibo, la lingua, la musica, i mercati, i vicoli e la storia che si respira ovunque. E naturalmente il mare, l’acqua cristallina è a pochi minuti di macchina e mi offre un meraviglioso equilibrio tra una partita e l’altra. Quando mi vengono a trovare familiari o amici sono sempre felicissimo. Mostro loro la città, i dintorni, i piccoli caffè e le spiagge. E ogni volta succede la stessa cosa: tutti si sentono subito a casa, apprezzando l’atmosfera, la cordialità della gente e vogliono tornare. Sono orgoglioso di avere fatto questo passo. Lecce è ormai molto più di una semplice tappa della mia carriera. È un luogo in cui mi sento a casa e in cui posso crescere come persona e come sportivo. Sono curioso di vedere cosa mi riserverà il futuro, dentro e fuori dal campo. Non vedo l’ora di vivere tante altre esperienze in questo Paese speciale».
La Gazzetta del Mezzogiorno