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<p>Calciomercato Juve, David alle visite mediche. Osimhen resiste, sirene per Kolo Muani</p>

<p>Calciomercato Juve, David alle visite mediche. Osimhen resiste, sirene per Kolo Muani</p>

Il canadese è il primo colpo di Comolli: nelle prossime ore l’arrivo a Torino e i test fisici al J Medical

La storia dello chef, a dirla tutta, non ha portato poi così bene. Guai, allora, a definire Jonathan David come il primo piatto cucinato da Damien Comolli alla Juventus. Meglio il primo affresco dipinto, o giù di lì: sì, perché – nella scorsa notte italiana – il neo direttore generale ha messo a tutti gli effetti le mani sull’ormai ex attaccante del Lilla. Chi si aspettava un nome a sorpresa sulla ruota dell’algoritmo sarà rimasto deluso. Ma il mercato di un club ambizioso come quello bianconero non può abbeverarsi alla sola fonte di profili semi-sconosciuti di belle speranze, buoni semmai per provare a vincere intriganti scommesse riguardo alternative ai titolari designati. E, poi, il canadese da pochi giorni finito a tutti gli effetti nella lista degli svincolati si è “soltanto” affermato come uno dei bomber più prolifici d’Europa.

Il primo colpo di Comolli e la trattativa

Mica male come biglietto da visita per Comolli. Che, curiosamente, per apporre la sua prima firma su un acquisto a Torino ha finalizzato proprio un’operazione da tempo nella testa del suo predecessore Giuntoli. Il nome di David, d’altronde, rimbombava per i corridoi della Continassa da diverso tempo. Da qualche anno, addirittura. L’aveva messo nel mirino il vecchio management, che sotto traccia aveva lavorato ai fianchi l’entourage del classe 2000. L’ha vestito di bianconero il nuovo corso, che nelle ultime settimane ha riavviato da zero, o quasi, i discorsi con il giocatore. La quadra sull’ingaggio, un quinquennale da sei milioni all’anno più due di bonus sulla scorta di risultati individuali e di squadra, è stata trovata in tempi relativamente brevi. I dettagli che in queste ore stanno trovando l’incastro giusto e che hanno sbloccato la trattativa, invece, riguardano le ricche commissioni richieste dagli agenti, come prassi in tema di parametri zero: la volontà del calciatore ha avuto un ruolo decisivo nell’abbassare le pretese e nel cercare un punto di caduta soddisfacente per tutti, con la cifra finale che si attesterà tra i 10 e i 15 milioni complessivi.

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© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Mondiale per Club

Qualche limatura è ancora prevista nelle prossime ore, ma l’affare può dirsi concluso. Al punto che David sbarcherà in Italia già nella giornata di domani, quando si sottoporrà alle visite di rito presso il J Medical, avendo concluso ai quarti di finale, domenica scorsa, la sua avventura in Gold Cup con la maglia del Canada. L’organico della Juventus si arricchisce, così, di una punta che fa della capacità di convertire in rete i palloni ricevuti uno dei principali punti di forza, qualità che negli ultimi tempi ha fatto difetto a Torino. Lo raccontano i numeri, ben oltre le sensazioni, se è vero come è vero che David negli ultimi cinque anni al Lilla ha messo a segno 87 reti. Meglio di lui, in Europa, nello stesso lasso di tempo, soltanto sei giocatori: Lewandowski e Mbappé, Haaland e Kane, Salah e Martinez. Non proprio gli ultimi arrivati. E anche l’ultima annata, nonostante gli scricchiolii dettati dall’imminente addio, non è stata da meno: 25 gol e 12 assist in 49 partite. Tante? Sì, tante.

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E questo è un altro fattore che può aver inciso nella scelta di Comolli, alla luce dell’emergenza infortuni che ha attanagliato la Juventus negli ultimi tempi. Già, perché l’attaccante canadese sta sempre bene. O meglio: finora è stato sempre bene, al punto da non essere stato a disposizione del proprio club in occasione di appena tre partita in sette anni. Un record del mondo, o giù di lì. Nuovi attacco sistemato, dunque? Non proprio. Perché la Juventus continua a mantenere i contatti con Osimhen e con il suo entourage, oltre a monitorare la situazione di Retegui. Questo perché, nonostante l’ottimismo di Comolli, il futuro in bianconero di Kolo Muani non è ancora stato definito. E, anzi, negli ultimi giorni le sirene della Premier si sono fatte via via più intense, a partire dagli appetiti del Chelsea. Prima di eventuali nuovi ingressi nel reparto offensivo, in ogni caso, andranno definite delle uscite. Quella, pesante, di Vlahovic, naturalmente. Ma anche quella che riguarda Milik.

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La storia dello chef, a dirla tutta, non ha portato poi così bene. Guai, allora, a definire Jonathan David come il primo piatto cucinato da Damien Comolli alla Juventus. Meglio il primo affresco dipinto, o giù di lì: sì, perché – nella scorsa notte italiana – il neo direttore generale ha messo a tutti gli effetti le mani sull’ormai ex attaccante del Lilla. Chi si aspettava un nome a sorpresa sulla ruota dell’algoritmo sarà rimasto deluso. Ma il mercato di un club ambizioso come quello bianconero non può abbeverarsi alla sola fonte di profili semi-sconosciuti di belle speranze, buoni semmai per provare a vincere intriganti scommesse riguardo alternative ai titolari designati. E, poi, il canadese da pochi giorni finito a tutti gli effetti nella lista degli svincolati si è “soltanto” affermato come uno dei bomber più prolifici d’Europa.

Il primo colpo di Comolli e la trattativa

Mica male come biglietto da visita per Comolli. Che, curiosamente, per apporre la sua prima firma su un acquisto a Torino ha finalizzato proprio un’operazione da tempo nella testa del suo predecessore Giuntoli. Il nome di David, d’altronde, rimbombava per i corridoi della Continassa da diverso tempo. Da qualche anno, addirittura. L’aveva messo nel mirino il vecchio management, che sotto traccia aveva lavorato ai fianchi l’entourage del classe 2000. L’ha vestito di bianconero il nuovo corso, che nelle ultime settimane ha riavviato da zero, o quasi, i discorsi con il giocatore. La quadra sull’ingaggio, un quinquennale da sei milioni all’anno più due di bonus sulla scorta di risultati individuali e di squadra, è stata trovata in tempi relativamente brevi. I dettagli che in queste ore stanno trovando l’incastro giusto e che hanno sbloccato la trattativa, invece, riguardano le ricche commissioni richieste dagli agenti, come prassi in tema di parametri zero: la volontà del calciatore ha avuto un ruolo decisivo nell’abbassare le pretese e nel cercare un punto di caduta soddisfacente per tutti, con la cifra finale che si attesterà tra i 10 e i 15 milioni complessivi.

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Tuttosport

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