<p>Da Bonucci all’ex preparatore Juve: Italia, tutti gli uomini di Gattuso</p>

Il primo obiettivo del nuovo ct: restituire autostima al gruppo. Il manifesto programmatico in quelle parole a Tonali…
Quando Sandro Tonali, appena arrivato al Milan, in videochiamata chiese a Rino Gattuso il permesso di prendere la maglia numero 8 al suo idolo di gioventù, questi - che ai tempi era allenatore del Napoli - gli diede alcuni consigli da “fratello maggiore” per immergersi nella realtà di Milanello: "Devi ascoltare bene chi c’è al Milan da tanto tempo perché il Milan è una cosa seria e la sua maglia è gloriosa e pesante". Parole, ammantate d’azzurro, che Gattuso ripeterà ai ragazzi che ritroverà a Coverciano dopo l’estate, quando la Nazionale ripartirà verso il primo appuntamento legato alle qualificazioni mondiali, a Bergamo contro l’Estonia (5 settembre). Non saranno tutti volti nuovi, per il ct: Donnarumma, Locatelli, Bellanova e Gabbia li ha già allenati al Milan tra prima squadra e Primavera, di Tonali si è detto, mentre Meret, Di Lorenzo e Politano li ha avuti al Napoli.
Creare empatia con il gruppo, ridare ai calciatori quell’autostima persa anche per le ultime pessime prestazione e far tornare la Nazionale un luogo dove si respira serenità e positività sono le missioni da cui deve partire Gattuso. Nel club Italia tutti sono convinti che il suo arrivo riuscirà a diradare le nubi su Coverciano, come dimostra l’endorsement di Gigi Buffon che, di fatto, ha anticipato il comunicato redatto ieri dalla Federcalcio ("Abbiamo fatto la scelta migliore possibile"). Gattuso sa per primo quanto sarebbe controproducente intervenire in tackle sul gruppo anche dal punto di vista tattico. La duttilità nell’allenare non gli è mai mancata come prova il fatto che nell’ultima stagione all’Hajduk Spalato (dove si è piazzato terzo in campionato dopo essere stato a lungo in testa) abbia chiuso con il 3-4-2-1 dopo essere partito 4-2-3- 1 ed essere poi passato al 4-3-3. Centrali, a prescindere dal sistema di gioco, saranno - oltre a Tonali - Barella e Locatelli: Gattuso sa quanto sia importante avere leader veri in campo e nello spogliatoio e i tre hanno il phisique du role per fare da trait-d’union tra lo staff e la squadra.
Tra l’altro oltre a Gigi Buffon - molto più che un capo delegazione, stante la libertà di azione che gli ha concesso il presidente Gravina - pure Leonardo Bonucci, in qualità di collaboratore tecnico, vivrà la quotidianità della squadra. Altro innesto che mostra la volontà di ricreare quel clima che aveva favorito i successi nel Mondiale 2006 e all’Europeo del 2021 (Barzaghi allenerà invece l’Under 20 al posto di Corradi che ha raggiunto Allegri al Milan) perché, come sottolineato, in Nazionale spesso non vince chi ha i giocatori più forti ma chi sa essere squadra. E, in ossequio a questo credo (uno dei capisaldi del modello Lippi), Gattuso si porterà a Coverciano tutti i fedelissimi, a partire dal suo inseparabile braccio destro Gigi Riccio. Preparatori atletici saranno Bruno Domenici e Dino Tenderini, dei portieri si occuperanno Roberto Perrone e Cristiano Lupatelli (quest'ultimo con un passato alla Juve) mentre il match anaylst sarà Mario Sangermani.
Inizialmente Gattuso dovrà essere più psicologo che allenatore, anche perché non avrà materialmente il tempo per incidere a livello tattico (potrebbe ripartire dalla difesa a tre anche per regalare certezze alla truppa, considerato che è il sistema di gioco più utilizzato dalle grandi). Bisognerà vincere segnando possibilmente tanti gol, anche se la differenza reti con la Norvegia è, al momento, abissale (Haaland e compagni sono a +11, gli azzurri a -1). In primo luogo però si dovrà blindare il secondo posto nel girone che darà il pass per i playoff . Per svoltare andrà alzato il tasso tecnico della squadra e questo avverrà pescando a piene mani tra i (pochi) esterni di qualità che abbiamo, da Politano - che ben conosce Gattuso - fino a Orsolini e Zaccagni, in attesa di capire se Federico Chiesa, il più talentuoso di tutti, tornerà a giocare con continuità così da poter riconquistare l’azzurro.
Quando Sandro Tonali, appena arrivato al Milan, in videochiamata chiese a Rino Gattuso il permesso di prendere la maglia numero 8 al suo idolo di gioventù, questi - che ai tempi era allenatore del Napoli - gli diede alcuni consigli da “fratello maggiore” per immergersi nella realtà di Milanello: "Devi ascoltare bene chi c’è al Milan da tanto tempo perché il Milan è una cosa seria e la sua maglia è gloriosa e pesante". Parole, ammantate d’azzurro, che Gattuso ripeterà ai ragazzi che ritroverà a Coverciano dopo l’estate, quando la Nazionale ripartirà verso il primo appuntamento legato alle qualificazioni mondiali, a Bergamo contro l’Estonia (5 settembre). Non saranno tutti volti nuovi, per il ct: Donnarumma, Locatelli, Bellanova e Gabbia li ha già allenati al Milan tra prima squadra e Primavera, di Tonali si è detto, mentre Meret, Di Lorenzo e Politano li ha avuti al Napoli.
Creare empatia con il gruppo, ridare ai calciatori quell’autostima persa anche per le ultime pessime prestazione e far tornare la Nazionale un luogo dove si respira serenità e positività sono le missioni da cui deve partire Gattuso. Nel club Italia tutti sono convinti che il suo arrivo riuscirà a diradare le nubi su Coverciano, come dimostra l’endorsement di Gigi Buffon che, di fatto, ha anticipato il comunicato redatto ieri dalla Federcalcio ("Abbiamo fatto la scelta migliore possibile"). Gattuso sa per primo quanto sarebbe controproducente intervenire in tackle sul gruppo anche dal punto di vista tattico. La duttilità nell’allenare non gli è mai mancata come prova il fatto che nell’ultima stagione all’Hajduk Spalato (dove si è piazzato terzo in campionato dopo essere stato a lungo in testa) abbia chiuso con il 3-4-2-1 dopo essere partito 4-2-3- 1 ed essere poi passato al 4-3-3. Centrali, a prescindere dal sistema di gioco, saranno - oltre a Tonali - Barella e Locatelli: Gattuso sa quanto sia importante avere leader veri in campo e nello spogliatoio e i tre hanno il phisique du role per fare da trait-d’union tra lo staff e la squadra.
Tuttosport