Lo sport semina pace e speranza tra i popoli

Oggi sono riprese le speciali udienze giubilari nella Basilica di San Pietro, consuetudine iniziata da Papa Francesco con l’intento di fare luce ogni volta su un particolare aspetto della virtù teologale della Speranza.
Papa Leone XIV, rivolgendosi ai fedeli nella Basilica, cita uno dei più grandi teologi cristiani, il vescovo Ireneo di Lione, maestro di unità, che ci insegna a non contrapporre, ma a collegare: “C’è intelligenza non dove si separa, ma dove si collega. Distinguere è utile, ma dividere mai”.
Gesù è la vita eterna in mezzo a noi: “Lui raduna gli opposti e rende possibile la comunione. Siamo pellegrini di speranza, perché fra le persone, i popoli e le creature occorre qualcuno che decida di muoversi verso la comunione. Altri, così, ci seguiranno. Come Ireneo nel II secolo, così in ognuna delle nostre città dobbiamo tornare a costruire ponti dove oggi ci sono muri. Apriamo porte, colleghiamo mondi e ci sarà Speranza”.
Una speranza trasmessa dagli Apostoli fin dal principio. Con gli occhi, gli orecchi, le mani hanno accolto il Verbo della vita. Il Giubileo è una porta aperta su questo mistero e ci invita a prendere sul serio ciò che preghiamo ogni giorno: “Come in cielo così in terra”.
“Lo sport vissuto con i valori olimpici diventa una palestra non solo per il corpo, ma anche per l'anima, la mente e il cuore”. Sono le parole degli atleti che hanno dato il via al Giubileo dello Sport, in programma dal 14 al 15 giugno 2025. Sono più di 5mila gli iscritti all’appuntamento giubilare, un momento intenso che intreccia lo spirito sportivo e del fair play con la profonda essenza della fede, il legame poliedrico che intercorre tra la speranza e la disciplina sportiva: “È un’occasione preziosa per collegare lo sport alla sua essenza”. E una grande esperienza umana, ha dichiarato il prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione, il Cardinale José Tolentino de Mendonça.
A questo evento giubilare sono stati invitati, insieme ai loro familiari, atleti, appassionati di sport, allenatori, associazioni sportive e fedeli di tutto il mondo per riunirsi in un’unica comunione di abilità fisica e riflessione spirituale. Il Giubileo dello Sport vuole mettere in luce i valori della disciplina, del lavoro di squadra e della perseveranza, insiti sia nello sport sia nella fede cattolica. Nel pomeriggio di sabato gli sportivi, familiari e amici hanno vissuto il rito più̀ significativo del Giubileo: in processione e in preghiere sono andati verso la Basilica di San Pietro per l’attraversamento della Porta Santa. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con Athletica Vaticana.
Gli organizzatori affermano che il Giubileo dello Sport era già iniziato, di fatto, con due settimane di anticipo, con il passaggio del Giro d'Italia in Vaticano e il saluto di papa Leone XIV ai ciclisti, un segno di riconoscimento che la Chiesa ha nei confronti dello sport per la responsabilità che esso esercita sulla società. Papa Prevost nelle prime settimane del suo pontificato aveva riservato attenzione al valore sociale ed educativo dello sport, sottolineando in particolare la necessità di garantire la qualità morale dell'esperienza sportiva: “Siete modelli per i giovani di tutto il mondo”.
Durante questo 25° Giubileo della Chiesa cattolica, che continua a sottolineare il valore della Speranza, i partecipanti hanno preso parte a vari eventi tra convegni, dibattiti e testimonianze che metteranno in risalto il ruolo dello sport nella promozione della pace, della tolleranza, dell'unità e dello sviluppo integrale. In calendario anche la premiazione del Concorso fotografico internazionale ‘Sport in Motion’, promosso con l'obiettivo di avvicinare i giovani alla cultura. Questo incontro non solo celebra i successi degli atleti, ma sottolinea anche l'importanza dello sport come mezzo per promuovere la comunità e la crescita spirituale.
Lo sport comporta una serie di valori fondamentali per lo sviluppo dell'individuo nella società: impegno e lavoro, cameratismo e spirito di squadra, desiderio di miglioramento, responsabilità. Pertanto, praticare uno sport contribuisce a forgiare come individui e persino a renderci esseri umani migliori.
Nell'antica Grecia se scoppiava una guerra durante i Giochi Olimpici questa veniva interrotta per consentire la prosecuzione delle competizioni. Lo sport contribuisce alla pace e al perdono, all'unione di popoli e nazioni. Una palestra non solo per il corpo, ma anche per l'anima, la mente e il cuore, occasione per crescere anche nella Speranza individuando un traguardo che non è solo per vincere una medaglia, ma la pienezza della vita insegnando “a rialzarsi dopo una sconfitta, proprio come la fede, che ci sostiene nei momenti di difficoltà”.
Il Vescovo di Roma ha espresso anche la preoccupazione per la situazione in Medio Oriente e ha fatto un appello a tutti i paesi a “sostenere la causa della pace avviando cammini di riconciliazione e favorendo soluzioni che garantiscano sicurezza e dignità per tutti".
In questa intervista Amelio Castro Grueso, atleta colombiano di 30 anni che fa parte della squadra di scherma dei rifugiati per le Paralimpiadi.
Rai News 24