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Michele Di Gregorio: “Con Tudor più vivi e aggressivi. Possiamo vincere il Mondiale”

Michele Di Gregorio: “Con Tudor più vivi e aggressivi. Possiamo vincere il Mondiale”

FILADELFIA. Alla fine sono i dettagli a fare la differenza, ogni singolo pallone può cambiare il percorso di una stagione. Anche al Mondiale per Club, per esempio, in ottica primo posto del gruppo G se la Juve potrà giocare per due risultati su tre contro il Manchester City sarà pure per tutto quello che è successo nei minuti di recupero contro il Wydad. La quarta rete segnata da Dusan Vlahovic, sicuramente. Ma anche o soprattutto le due (grandi) parate di Michele Di Gregorio: «È sempre importante parare, qualunque sia il risultato. Anzi, mi dispiace per il gol preso, mi è rimasto di traverso, con calma lo analizzeremo tutti insieme. Ci piace migliorare, lavoreremo in quella direzione. Ma ogni parata fa sempre piacere. La più bella? Quella col Wydad nel finale di partita, un tiro forte sul primo palo è sempre inaspettato», spiega il portiere bianconero.

Di Gregorio, cosa vi hanno lasciato queste prime due partite al Mondiale?«Penso che quando affronti avversari che non conosci, rispetto a quanto succede in Champions o in campionato contro squadre di cui si sa tutto, le partite rappresentano sempre delle incognite. Abbiamo preparato bene queste sfide, l’errore che avremmo potuto commettere era quello di sottovalutare Al Ain e Wydad, invece siamo stati molti bravi a stare sul pezzo e a indirizzare subito le partite nel verso giusto».

Ora ci fate un pensierino alla vittoria finale?«Certo. Quando sei alla Juve l'unico pensiero è vincere sempre. Dopo due risultati come questi penso sia ancora più giusto crederci, ma noi giochiamo e lavoriamo sempre per vincere».

Sembrate più leggeri rispetto agli ultimi mesi. È la qualificazione in Champions ad aver fatto scattare qualcosa dentro di voi, in meglio?«Credo che l'obiettivo del quarto posto fosse il minimo per noi, però si era complicato. E quando le cose si complicano diventa tutto più difficile. Ma siamo riusciti a compattarci come squadra, con Tudor e le sue idee chiare, nette. Allenandoci bene e pensando solo a vincere. Dopo aver raggiunto il quarto posto siamo venuti a disputare questa competizione importantissima e bellissima con le squadre migliori del mondo, è inevitabile avere una carica in più. Siamo qui per onorare quello che è questo torneo. Mi ripeto: giocare alla Juve significa voler vincere sempre».

Cos’è cambiato con Tudor?«Più che il discorso tattico è stato bravo a toccare dei punti più sul piano emotivo. Quando è arrivato, noi venivamo da due sconfitte pesanti contro Atalanta e Fiorentina, era difficile tirarsi su. Ha lavorato su quello, ha chiesto aggressività, tantissima corsa, intensità. È questo che ci permette oggi di stare così in campo, ho visto sia contro il Wydad che con l’Al Ain per 95 minuti una squadra messa molto bene tatticamente e che sta bene anche fisicamente. È stato bravo sotto tutti questi aspetti».

Forse se n’è sempre parlato poco, ma Tudor sta dando un’impronta anche molto offensiva alla Juve. Lo percepite pure voi dall’interno?«L'aggressività e l’andare in avanti sono caratteristiche fondamentali del suo calcio, insiste su questo da quando è arrivato ormai quasi tre mesi fa. Siamo una squadra viva in campo, aggressiva, di conseguenza quando tutti stanno alti anche il portiere deve coprire più spazi. A oggi è questa la nostra forza secondo me. Tudor mi coinvolge nella manovra e a livello caratteriale, mi vuole dentro, sono molto contento».

Un anno fa passava dal Monza alla Juve. Cosa è cambiato in questa stagione?«Qualsiasi stagione ti aiuta a crescere. Quando entri in un club come la Juve inizi a capire che devi giocare sempre per la vittoria e che le pressioni sono più alte che altrove. Sono cresciuto a 360°, forse sono un po’ più abituato a determinate partite, mi sento migliorato ma nello specifico non saprei in cosa».

Ora la sfida con il Manchester City, il Mondiale entra nel vivo?«Senza nulla togliere alle prime due uscite, il City è una squadra di livello mondiale ed è fortissima. Il suo valore lo conosciamo tutti. Sarà una partita che ci renderà felici, è bello giocare contro queste squadre, anche per capire a che livello siamo arrivati nel nostro percorso di crescita».

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