Napoli in festa, la vittoria sul Cagliari regala il quarto scudetto

Nella notte del 23 maggio, all’ultima tappa del campionato, il Napoli stacca l’Inter e si cuce per la quarta volta nella sua centenaria storia (il club è stato fondato nel 1926) lo scudetto sulle maglie. Una rete del nuovo eroe partenopeo Scott Mc Tominay ho sbloccato la partita al Maradona, dopo che i nerazzurri erano passati in vantaggio a Como scavalcando temporaneamente il Napoli al primo posto. Nel secondo tempo, Romelu Lukaku in ripartenza ha chiuso i conti (mentre l’Inter segnava il secondo gol a Como). Alla fine lo score identico di 2 a 0 di Napoli-Cagliari e Como-Inter lascia al club di Aurelio De Laurentiis un pesantissimo punto di vantaggio in classifica.
Il New York Times lo scorso 19 maggio aveva definito la Serie A «most enraging, engaging and entertaining league» del Vecchio Continente. Il campionato «più esasperante, coinvolgente e divertente» del Vecchio Continente. Il torneo 2024/25 con Napoli e Inter a superarsi e a concedere chance inattese all’avversario, match point quasi tutti sprecati, costituisce senza dubbio un unicum nel panorama delle grandi Leghe calcistiche europee, in cui il titolo è stato assegnato con grande anticipo.
Anche la Serie A, per la verità, negli scorsi anni ha avuto un dominatore unico, ma al vertice del calcio tricolore nell’ultimo quinquennio si sono alternati quattro club diversi, a fronte dei tre della Liga spagnola e i due di Premier, Bundesliga e Ligue 1. Un’incertezza che ha contrassegnato fino all’ultima giornata anche la lotta per la salvezza e quella per la qualificazione alle competizioni europee, soprattutto alla Champions. A proposito delle quali, va rimarcato una ritrovata competitività delle squadre italiane nelle stagioni più recenti, con l’Inter che ha raggiunto due finali di Champions in tre anni (il Milan la semifinale), l’Atalanta vincitrice dell’Europa Legaue, le finali di Roma (vinta) e Fiorentina in Conference League (putroppo perse). Il cosiddetto “competitive balance” nazionale è frutto di costante miglioramento dei club italiani, dopo la crisi provocata dalla pandemia, e non di un abbassamento del livello della competizione sportiva.
Certo, restano i problemi strutturali da affrontare, dall’eccessivo indebitamento (anche qui però, almeno, per i top club il trend è di una erosione della massa debitoria), alle strategie da rafforzare per il definitivo rilancio internazionale dei brand della Serie A, all’atavico tema infrastrutturale.
Il campionato 2024/25 si è caratterizzato per un prepotente ritorno degli spettatori sugli spalti, con oltre il 90% di riempimento degli spalti (percentuale che per la Serie A fino a qualche tempo fa si era attestata sul 70%).
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