Pagano lancia il Bari: «Fame e ambizione»

Tre reti ai dilettanti del Castel di Sangro il biglietto da visita di un centrocampista che a Roccaraso sta bruciando le tappe, per provare a ritagliarsi un ruolo da protagonista nel Bari edizione 2025/26. Riccardo Pagano, vent’anni, sorride prima che cominci la seduta d’allenamento pomeridiana. Sogni, speranze, aspettative e il fresco dei monti abruzzesi alleviano la fatica dei primi giorni di ritiro pre-campionato. «L’impatto con la nuova avventura in biancorosso è stato positivo - racconta l’ex Catanzaro, il primo volto nuovo ad essere annunciato dal Bari in questa campagna trasferimenti, in prestito dalla Roma con diritto di riscatto -. Stiamo lavorando bene, dobbiamo continuare così. Come in allenamento, così nelle amichevoli e nelle partite ufficiali: il mio obiettivo è fare quanti più gol e assist possibile, perché vuol dire dare un buon contributo ai miei compagni».
Che Bari sta nascendo?
«Una squadra determinata a lottare su ogni pallone e ambiziosa, che vuole puntare in alto sapendo che sarà un campionato molto difficile. La scorsa stagione insegna: più di club partito per conquistare la promozione in A si è ritrovato a dover lottare per evitare la retrocessione. Il bilancio della prima settimana di ritiro è buono: siamo un gruppo unito, stiamo legando molto. Sappiamo che dobbiamo essere tutti leader, al di là dell’età. Io sono pronto a prendermi le mie responsabilità, a mettere le mie doti al servizio della squadra. Una cosa è certa: l’impegno sarà massimo e non mancherà mai».
Chi meglio di lei può presentare Caserta ai tifosi del Bari.
«Senza dubbio per me è positivo aver ritrovato un allenatore che conosco. So quello che chiede alla squadra e lui conosce me, sa quello che posso dare. Al mister piace che le sue squadre siano propositive, giochino bene a calcio, abbiano coraggio, pressino, provino sempre a dominare le partite. Proprio per questo stiamo lavorando, in questa prima fase del ritiro, anche per mettere nelle gambe forza e resistenza».
Venti presenze nel campionato scorso con il Catanzaro: si aspetta di giocare di più quest’anno?
«Spero di poter scendere il campo il più possibile. Il mio impegno negli allenamenti è rivolto proprio a questo».
Mezz’ala o trequartista?
«Amo interpretare entrambi i ruoli, non fa differenza per me. Sarà il mister a decidere se impiegarmi e in quale posizione, a seconda del modulo, delle partite, degli avversari. Del resto nel calcio moderno tra il ruolo di mezz’ala, se interpretato in un certo modo, e quello di trequartista non ci sono grandi differenze».
Il pupillo di Totti e Mourinho a Bari per vivere una stagione all’insegna della voglia di emergere.
«L’esordio all’Olimpico con la maglia della Roma, davanti a 60mila spettatori, resterà per sempre nel mio cuore. Un momento indimenticabile. Sono fiero di ciò che un grande tecnico quale Mourinho abbia detto di me e di aver fatto parte della scuderia di Totti, anche se poi le nostre strade si sono divise. Fa parte del calcio. Ora non vedo l’ora di giocare al San Nicola, in una piazza super come quella di Bari».
Fuori dal campo, Pagano che calciatore è?
«Un ragazzo semplice, tranquillo. Amo condividere i momenti che contano con la famiglia e una stretta cerchia di amici».
Cosa possono aspettarsi i tifosi del Bari da Pagano?
«Qualità, creatività, corsa. Sono queste le mie doti principali. L’impegno, lo ribadisco, non mancherà mai. Lotterò sempre su ogni pallone».
E Pagano cosa chiede ai supporter biancorossi?
«Di starci vicino, di far vedere di cosa sono capaci sugli spalti. Abbiamo bisogno del loro sostegno. A San Siro il debutto in Coppa col Milan, poi il campionato. Daremo tutto e io non vedo l’ora di iniziare».
La Gazzetta del Mezzogiorno